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L'Aria che Tira, la lagna di Soumahoro con Parenzo: “Campagna di cannibalizzazione"

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David Parenzo accoglie in tv Aboubakar Soumahoro. “Sono contento che sia con noi Soumahoro, non va praticamente mai in televisione, io ieri l’ho chiamata per parlare sia della questione africana sia della questione di Ilaria Salis, quindi sono contento che lei sia qui dopo tutto quello che è stato detto e scritto su di lei e la sua famiglia. Ricordiamo solo una cosa, lei non ha mai ricevuto né avvisi di garanzia né ha subito nessun processo. Nella sua vicenda è pulito, sono indagate e sottoposte a processo la moglie e la suocera, non lui”, è questa la presentazione che il giornalista e conduttore de L’Aria che Tira fa del deputato del Gruppo Misto - molto sorridente nel sentire questo discorso -, ospite in studio a La7 nella puntata del 30 gennaio del talk show.

 

 

E Soumahoro ci aggiunge anche una dose di vittimismo: “Dopo la campagna di cannibalizzazione politico-mediatica sono qui. Giudicatemi per quello che faccio, non fate alcun processo sommario, siamo nei principi della Costituzione, non siamo in Ungheria".

 

 

Parenzo interroga poi Soumahoro sul caso di Ilaria Salis, apparsa con catene a mani e piedi nel tribunale in Ungheria dove rischia una pesante condanna: “Penso che siamo di fronte a una forma di disumanizzazione, di barbarie, di violazione di ogni principio e valore umano. C’è anche da interrogarsi perché il governo non è intervenuto fino a oggi? Perché questo silenzio? Come mai non è stato convocato l’ambasciatore dell’Ungheria? Giorgia Meloni non dovrebbe avere più rapporti con Viktor Orbán, è un tema che avrebbero dovuto affrontare negli incontri. Senza una soluzione dovrebbe - la richiesta del deputato, espulso da AVS - interrompere tutto”.

 

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