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Soumahoro in cerca di visibilità s'inventa il contro summit Italia-Africa

Dario Martini
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Aboubakar Soumahoro non poteva perdere un’occasione del genere. Come poteva non approfittare della presenza a Roma dei rappresentanti di 41 Paesi africani tra cui 25 tra capi di Stato e di governo? Avrà pensato: se si parla di Africa devo esserci anch’io. Così l’ex paladino dei migranti, "cacciato" dal gruppo parlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra dopo lo scandalo delle coop di famiglia, ha avuto una grande idea: un "controvertice" Italia-Africa alternativo a quello vero.

 

 

Nelle ore in cui Meloni e La Russa ricevevano le delegazioni a Palazzo Madama, Soumahoro faceva altrettanto in una sala di Roma per quello che ha chiamato il «Vertice popolare Italia-Africa». Il parlamentare fa sapere di aver elaborato un documento in dieci punti insieme alla «comunità afro-italiani e della diaspora degli afrodiscendenti». Il plico, promette, sarà consegnato direttamente al presidente del Consiglio. A testimonianza di questo evento, c’è la foto di gruppo pubblicata sui suoi canali social dallo stesso deputato. Secondo Soumahoro, «è da tenere in considerazione l’assenza dei Paesi dell’Africa subsahariana da cui provengono la maggior parte degli immigrati». Ma come? Probabilmente non gli hanno consegnato la lista dei partecipanti.

 

 

Infatti, al vertice internazionale figuravano (solo per citarne alcuni, ma sono molti di più) Ciad, Costa d’Avorio, Repubblica del Congo, Etiopia, Gambia, Somalia e Senegal. Le critiche di Soumahoro non si esauriscono qui. «Giorgia Meloni dovrebbe spiegarci come il suo progetto si coniugherà con quelli esistenti, come ad esempio il Global Gateway Investment dell’Unione europea», ha detto. Probabilmente nessuno lo ha informato che poche ore prima un portavoce della Commissione aveva rilasciato la seguente dichiarazione: «Il Piano Mattei ben si adatta al piano di investimenti Global Gateway in Africa che sta avanzando con progetti ambiziosi».

 

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