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Chiara Ferragni, l'amica influencer dà addosso a Giambruno per difenderla

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Estetista Cinica, al secolo Cristina Fogazzi, ha scelto di difendere Chiara Ferragni nel bel mezzo della bufera del pandoro-gate. L’influencer da un milione di follower analizza il momento della moglie di Fedez e la situazione social in un colloqui con Repubblica: “Chi ha un vasto seguito deve capire e sapere cosa può dire, e cosa no. Ci sono limiti e confini. Chiara Ferragni è un’amica, quello che le è successo e ha fatto è risaputo e lei ne pagherà le conseguenze. Ma tutti le danno addosso, non vedo perché debba farlo anch’io. Io sono diventata un po’ famosa a 50 anni, chissà quante cazzate avrei fatto, se mi fosse successo a 25. A lei è caduta addosso una tempesta senza precedenti. Rispetto alla storia del pandoro, le battute sessiste di Andrea Giambruno con la collega sono state valutate un milionesimo. Cosa sarebbe accaduto se certe cose le avesse dette Fedez? Sarebbe venuto giù il mondo. Come minimo ci sarebbe stata una crociata sotto casa di Chiara, le avrebbero gridato di divorziare e portargli via i bambini”. 

 

 

“La grande popolarità mediatica può - dice ancora l’influencer - generare traffico anche da una semplice frase, specialmente se contro qualcuno. Si scrive per essere letti, non per essere irrilevanti. Però, da qui al gioco al massacro il passo è breve. Molti odiatori sono persone normali con una gigantesca rabbia esistenziale da sfogare. Chi si libera in questo modo del proprio malessere, non pensa che anche noi nel web siamo umani, veniamo visti quasi come creature di fantasia”. L’Estetista Cinica prova a trovare altri responsabili pur di cercare di far spostare il mirino: “Quasi tutto passa dalla scarsa qualità della nostra tivù, che da molti anni punta sulla cultura della rissa, ben prima che ci fosse Internet. Ora gli odiatori sono armati e interagiscono”.

 

 

Fogazzi difende pure Selvaggia Lucarelli dopo la morte di Giovanna Pedretti: “Non si può ridurre tutto a Selvaggia Lucarelli, non le si può addebitare ogni responsabilità per quanto accaduto. Chiediamoci cosa si era messo in moto dopo quel messaggio”. “In Italia, avere successo è imperdonabile. Se hai soldi, di sicuro li hai fatti in qualche modo strano, ecco perché mi dicono furba, e mai brava”, lo sfogo finale dell’imprenditrice da 70 milioni di euro di fatturato nell'intervista a Maurizio Crosetti.

 

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