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Giordano-Renzi, botte da orbi a Berlinguer. Il "cartello" che infiamma lo scontro

Luca De Lellis
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È bastato accendere la miccia e sono divampati non uno, ma due, fuochi vivaci. Nella trasmissione condotta da Bianca Berlinguer su Rete 4, Prima di domani, il caso dello sparo di Capodanno dell’onorevole Emanuele Pozzolo ha stimolato una polemica dai toni piuttosto intensi tra il senatore di Italia Viva Matteo Renzi e il presentatore Mediaset Mario Giordano. Tutto è cominciato quando l’ex Premier ha dato del “pazzo” al deputato di Fratelli d’Italia per aver “portato una pistola in un posto dove c’erano dei bambini”. Nella ricostruzione fatta – ha proseguito Renzi – “troppe testimonianze divergono, non si capisce cosa ci fa la scorta a quel tavolo e non si capisce perché quando il sottosegretario si allontana lo faccia senza la scorta”. Il riferimento è al sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, per il quale Renzi ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro Nordio. Renzi ha poi gettato nel minestrone anche la storia del Frecciarossa fermato dal ministro Lollobrigida, per ricavarne una sentenza che ha mandato su tutte le furie Mario Giordano. “A me preoccupa la classe dirigente di Giorgia Meloni, che è improvvisata, e su questo è indifendibile. Posso dire che sul tema sicurezza dal governo di destra ci attenderemmo una risposta diversa da una pistola e un pistolero al cenone di Capodanno?”, ha tuonato il leader di Italia Viva.

 

A quel punto l’altro ospite di Berlinguer ha smesso di tacere, intervenendo a gamba tesa, anche se non nell’immediato: “Sono d’accordo con ciò che dice Renzi e sono convinto che Pozzolo si deve dimettere dal Parlamento se ha un po’ di dignità, e ci sarebbe bisogno di fare chiarezza su quanto accaduto, nonché di credibilità della classe politica”. Poi l’affondo: “Mi chiedo però con quale credibilità Renzi dica tutto questo, visto che nel 2016 aveva promesso che avrebbe abbandonato la politica dopo il referendum. Uno che, come sta venendo fuori oggi nei dossier della Guardia di Finanza, va in giro per il mondo a fare le consulenze e le collaborazioni strapagate in Arabia Saudita. Che credibilità ha?”. E ancora: “Renzi in Senato parla nell’interesse degli italiani o di chi lo strapaga? Lollobrigida ha sbagliato a fermare il treno come lei ha sbagliato a impiegare gli aerei di Stato per andare in vacanza a Courmayeur”.  Giordano è un fiume in piena: “Se parliamo di credibilità posso essere d’accordo, ma Renzi è parte del problema di credibilità della classe politica”. Puntuale giunge la replica piccata del senatore: “Giordano ha inanellato una serie di falsità da record anche per uno come lui. Intanto parlo con la credibilità di uno che non ha mai sparato a nessuno. Per quanto riguarda l’utilizzo dell’aereo di Stato, c’è un gestionale normativo a cui mi sono attenuto. Il problema di Lollobrigida non è stato prendere il treno”.

 

A questo punto il colpo di scena ingegnato da Giordano, che mostra un foglio bianco con la scritta: “Renzi, se perdo il referendum smetto di fare politica”. Renzi non ci sta e attacca il programma di Mediaset: “Non è questo il modo, gli attacchi personali non vanno bene, se questo è il futuro della trasmissione le faccio un in bocca al lupo Bianca”.

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