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Ferragni, nuova mossa del Codacons: "Boicottaggio internazionale"

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Il pandoro-gate potrebbe essere stato solo l'inizio. La Coca Cola ha deciso di congelare Chiara Ferragni. La società aveva messo sotto contratto la regina degli influencer lo scorso dicembre, per girare uno spot pubblicitario e averla come testimonial per la campagna italiana di inizio anno. Le riprese erano state fatte a Milano e lo spot era pronto per la diffusione quando è esploso il caso della multa da un milione di euro comminata dall’AgCom. "Abbiamo lavorato con Chiara in Italia nel 2023, anche per alcune riprese tenutesi lo scorso dicembre", ha fatto sapere Coca Cola in una nota, "Al momento non prevediamo di usare questi contenuti". L'impatto reputazionale del caso, per l'imprenditrice digitale, rischia di essere molto forte. 

 

 

La notizia di oggi è stata commentata dal Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori. "Bene per il Codacons la decisione di Coca Cola di bloccare lo spot con Chiara Ferragni, a seguito dello scandalo sulla finta beneficenza legata al pandoro Balocco. Ma ora tutte le altre aziende che hanno contratti di sponsorizzazione con influencer famosi devono adottare analoghe misure o scatteranno inevitabili provvedimenti da parte dei consumatori", si legge in un comunicato rilasciato dall'associazione dei consumatori, dalla quale sono partiti gli esposti nelle 108 procure per andare a fondo sul caso Balocco. "Nei confronti delle società, che non si attiveranno per tutelare gli interessi dei consumatori e dei loro clienti, stiamo studiando la possibilità di un boicottaggio internazionale dei loro prodotti, in collaborazione con le associazioni dei consumatori europee con cui abbiamo avviato i primi colloqui", si legge ancora. 

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