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Chiara Ferragni, chi c'è dietro l'operazione salva-like: "Telefoni spenti"

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Per uscire dalle sabbie mobili del "dislike" Chiara Ferragni si è affidata all'agenzia di comunicazione Community di Treviso. La maxi-sanzione dell'Antitrust per il caso del pandoro Balocco griffato dall'influencer ha provocato una bufera mediatica e social che ha provocato una fuga di follower ma soprattutto una perdita di credibilità. Inoltre ci sono inchieste in corso, che coinvolgono anche altre iniziative come quella delle uova di pasqua. "La squadra di Community è già al lavoro. Per il momento il primo consiglio dev’essere stato quello di mantenere spenti i telefoni, in attesa che si calmino le acque: a Santo Stefano si è palesato solo Fedez con qualche storia «neutra» sui bambini e le feste", scrive il Corriere del Veneto che spiega che la società guidata da Auro Palomba segue anche "Assindustria Veneto Centro, Alessandro Benetton e il marchio Benetton, il Gruppo Save", e ancora "Msc Crociere, Barilla, Ilva di Taranto, Generali". Il manager tuttavia si trincera dietro a un secco no comment alla richiesta di informazioni sui prossimi passi dell'operazione salva-like. 

 

Allo stesso quotidiano Marco Bettiol, docente di Digital Marketing all’Università di Padova, spiega che "quello che è accaduto a Ferragni ci dimostra che forse è arrivato il momento di ripensare al rapporto tra aziende e influencer". Insomma, i manager "dovrebbero capire che non basta affidarsi a una persona molto esposta sui social per vendere, ma servono anche contenuti e creatività. Non ci si può più affidare a loro con leggerezza". Intanto continua il silenzio sui social di Chiara Ferragni Quanto durerà?

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