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Otto e mezzo, Cacciari affonda Schlein e Conte con un colpo solo: "Da piangere"

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Secondo Massimo Cacciari la situazione dell'Italia "si fa drammatica". Nel corso della puntata di venerdì 22 dicembre di Otto e mezzo, il programma di La7 condotto per l'occasione da Giovanni Floris,il filosofo ed ex sindaco di Venezia afferma che "al di là di ogni giudizio" la mancata ratifica del Meccanismo europeo di stabilità rappresenta una "rottura con Francia e Germania e indebolisce il nostro Paese in modo drammatico. Ora bisognerà vedere i mercati finanziari come reagiscono ma insomma da italiani dovremmo essere tutti molto preoccupati". Francesco Specchia, di Libero, ricorda a Cacciari che i mercati hanno risposto bene, ma il filosofo non cambia il suo giudizio anche se "sono stati introdotti dei meccanismi che favoriscono indubitabilmente i paesi più forti e le banche". 

 

Per l'ex sindaco queste "condizioni di sostegno ai paesi in difficoltà scattano soltanto se quei paesi fanno il loro lavoro, e noi non lo stiamo facendo da anni, anzi da decenni - commenta poi Cacciari - non facciamo nulla per tentare di mettere a posto i nostri conti, un paese non può andare avanti a indebitarsi all'infinito". Una dinamica annosa, che va indietro nel tempo. Il giudizio di Cacciari sul governo Meloni non è certo tenero, ma è ancora peggiore quello sull'opposizione e in particolare sul Partito democratico guidato da Elly Schlein. "Dobbiamo essere onesti intellettualmente - premette il filosofo -  dall'altra parte fino all'altro giorno sono andati avanti a parlare di campo largo, Romano Prodi è andato da qualche parte a parlare che occorrerà per il federatore o la federatrice...", attacca in riferimento alle parole dell'ex premier che ha indicato la segretaria dem come possibile punto di raccordo delle forze di opposizione. "E dopo al momento del voto alla Camera le opposizioni di questo governo si sono mostrati in quel modo", ossia divise sul Mes, "ma scherziamo? Se Atene piange - conclude Cacciari parafrasando il famoso detto -  Sparta è da lacrime a dirotto". 

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