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Tagadà, Mazza e l'avviso su Giulia Cecchettin: “Rischiamo la saturazione nell'opinione pubblica”

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La morte di Giulia Cecchettin è al centro del dibattito della puntata del 24 novembre di Tagadà, il talk show di La7 condotto da Tiziana Panella. Ad affrontare il tema è Mauro Mazza, che mette in campo un nuovo argomento di discussione: “Da giornalista dico che questo parlare quasi esclusivamente di questa tragedia rischia, come è accaduto altre volte con tragedie di altre dimensioni, rischia la saturazione. Ad un certo punto potrebbe esserci il ‘ah ancora questa cosa… Allora non ne parlate più’. Bisognerebbe invece trovare un passo giusto per tenere accesa la fiaccola e fare in modo che nessuno dimentichi quello che è accaduto. Sul dolore della famiglia io dico che ogni famiglia è infelice a modo suo, quindi se la famiglia avesse scelto un silenzio discreto e addolorato avremmo avuto la stessa sensazione di rispetto e solidarietà nei confronti di questa famiglia. Io ho molto apprezzato in questi ultimi giorni i momenti di convergenza e condivisione, sia sulla solidarietà alla famiglia di Giulia sia sulla concordia nel che fare e come affrontare questo problema, in Parlamento, nelle scuole e nella società. Ho meno apprezzato – prosegue Mazza - quando si è cercato di assumere atteggiamenti divisi, il dare la colpa a qualcuno o qualcosa, senza porsi un problema un po’ più generale. Spero che le manifestazioni in programma domani non siano divise e coinvolgenti per tutta la società”.

 

 

“Che intendi per divisivo?”, la domanda di Panella al suo ospite. Che puntualizza il proprio ragionamento: “Quando sento dire che la Meloni ha una cultura patriarcale… Ma perché, che c’entra in un momento come questo, dove è indispensabile la concordia, buttarla in politica, buttarla ad accusare per forza qualcun altro, non è così che si affronta il problema. Hanno fatto bene – sottolinea Mazza – Giorgia Meloni ed Elly Schlein, che hanno deciso di fare insieme un primo passo”.

 

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