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Gaza e cortei pro Hamas, Mentana ricorda: qual è "la posta in gioco"

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"Con Hamas, le Brigate Ezzedin al-Qassam e il popolo palestinese. Per la liberazione della Palestina": questo è il testo di una locandina mostrata dai manifestanti in uno dei cortei contro lo Stato di Israele. A ripubblicarla sui suoi profili social ufficiali è stato Enrico Mentana. "Questo manifesto, ributtante dal mio punto di vista, è però involontariamente emblematico della posta in gioco nella fase che viviamo", ha premesso il direttore del Tg di La7. Attraverso un lungo post, il giornalista ha spiegato quindi il motivo per cui chi scende in piazza e sostiene l'organizzazione politica e paramilitare palestinese islamista deve ricordare l'importanza della libertà di espressione e di azione che l'Occidente è in grado di garantire.

 

 

"C'è una parte del mondo - la nostra - in cui un simile messaggio si può scrivere, stampare ed esibire. E pur considerandolo bestiale, soprattutto quattro settimane dopo la strage del 7 ottobre, sono orgoglioso di vivere là dove ogni manifestazione del pensiero può essere diffusa", ha scritto Mentana. Il direttore del Tg di La7 ha quindi ricordato che è "impensabile" pensare di "issare un manifesto di accusa al terrorismo palestinese, o anche semplicemente manifestare contro Hamas a Teheran, a Damasco, ma anche al Cairo e a Amman o a Doha". 

 

 

L'augurio è che il conflitto finisca il prima possibile: "Spero che la guerra finisca al più presto, prego per le popolazioni esposte (e non solo per i bambini) mi batto e mi batterò sempre per la soluzione "due popoli e due stati": ma poi il conflitto globale sarà sempre lo stesso, perché c'è chi può vivere in libertà e chi no". Questa la conclusione del giornalista: "L'illusione che i conti fossero stati regolati 78 anni fa è perduta, e piuttosto che teorizzare catastrofici piani di 'esportazione della democrazia' sarà bene cominciare a proteggere la nostra". 

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