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Soumahoro fa la vittima: "Vorrebbero farmi tornare in Africa", con chi si sfoga

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La parabola dell’onorevole Aboubakar Soumahoro vira ancora di più verso il basso dopo la decisione degli arresti domiciliari per la moglie e la suocera nell'ambito dell'inchiesta sulla gestione delle coop per l'accoglienza dei migranti. Dalle carte dello scandalo pontino emerge uno stile di vita da parte delle due donne che anche a un marito distratto è difficile che passi inosservato, nota Fabrizio Roncone sul Corriere della sera. "Entrò a Montecitorio alzando il pugno chiuso e sfoggiando un paio di stivali sporchi di fango (...) nessuno si accorse che, forse, gli stivali erano di Prada", scrive il giornalista  che nelle ultime ore è andato alla ricerca di Soumahoro battendo varie piste, dal Transatlantico a casa sua visto che "non risponde al cellulare. Non apre i WhatsApp".

 

Nella villetta a due piani a Casal Palocco, periferia sud-ovest di Roma, "sembra di vedere un’ombra dietro la finestra, ma potrebbe essere la moglie, che è ai «domiciliari», o il figlio)". È la casa che l'ex sindacalista dei braccianti dice di aver acquistato con i proventi del primo libro. "Improbabile, anzi impossibile", afferma Roncone che interpella una residente della zona: "L’onorevole? Conosco lui e la moglie. Lei taciturna, ma al supermercato ci va come andasse a una festa di gala". E lui? "Poverino. Ripeteva sempre: mi vogliono morto, vorrebbero farmi tornare in Africa. Fa una certa pena, no?". Va ricordato che Soumahoro non è indagato per la vicenda delle coop. Resta l'interogativo di Roncone: "Non sapeva niente?". 

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