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Marta Fascina rompe il silenzio: "Fango e falsità". Il duro sfogo, con chi ce l'ha

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Il lutto insuperabile per la scomparsa di Silvio Berlusconi, il ritorno in Parlamento a breve, il messaggio a Giorgia Meloni per la separazione, nessun accenno alle polemiche sull'eredità e sul famoso lascito: torna a parlare Marta Fascina e lo fa con una lunga intervista al Corriere della sera. Si parte dalle accuse di Report, il programma condotto da Sigfrido Ranucci su Rai3 che aveva parlato di una eccessiva influenza da parte sua nelle scelte politiche sul Cavaliere: "È stato coinvolto un presunto parlamentare di Forza Italia per dichiarare falsità e gettare fango su un’intera comunità politica. Penso che le interessate fonti della trasmissione non abbiano danneggiato solo me, ma la memoria del presidente e quella che dovrebbe essere la nostra comune casa politica. Chi ha conosciuto Silvio Berlusconi sa bene che ascoltava tutti, con umiltà, salvo decidere in piena autonomia", afferma la compagna di Berlusconi bollando come "ridicola" la tesi. 

 

Sul ritorno al lavoro parlamentare sollecitato anche da Paolo Berlusconi, Fascina spiega che tornerà "presto alla Camera per onorare il mandato ricevuto", "sicuramente prima delle votazioni sulla legge di Bilancio, che è la legge più importante". Fascina ha parlato anche degli ultimi giorni e istanti del fondatore di Forza Italia. "Non si è mai pronti alla morte. Non lo era lui, come dimostra anche il fatto di aver lavorato fino agli ultimi istanti della sua vita. Preparava la sua candidatura per le Europee", spiega Fascina. "La notte prima di andarsene mi ha detto “ti amo” e mi ha ribadito quanto fossimo indispensabili l’uno per l’altra; mentre nell’ultimo istante, il più terribile, quello che ho stampato nella mente e nel cuore, mi ha stretto forte la mano", rivela la parlamentare che spiega che "sono stati quattro mesi di strazio e tristezza. Il vuoto che la sua assenza terrena ha lasciato nella mia vita è incolmabile". "Se la domanda è se io abbia superato il lutto, la risposta è no", afferma. 

 

Fascina spiega di nutrire "sincera stima per il presidente Meloni, come donna, come politico, come premier", e dice che il Ponte sullo Stretto, antico pallino politico del Cav, dovrrebe essere chiamato “ponte Silvio Berlusconi”. Sulla separazione tra Giorgia Meloni e Andrea Giambruno: "Si tratta di una questione personale, familiare su cui posso solo, da donna, manifestare al presidente Meloni la mia totale ed affettuosa vicinanza", conclude parlando con Tommaso Labate .

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