Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

DiMartedì, Bocchino travolge Di Battista. "Pistolotto", brutalizzato su Hamas

Gabriele Imperiale
  • a
  • a
  • a

“Di Battista non conosce i valori di libertà e democrazia” mai banali gli incontri a Di Martedì su La 7 tra Italo Bocchino e Alessandro Di Battista. Il direttore de Il Secolo d’Italia e l’ex deputato del Movimento 5 Stelle, infatti, si vedono da settimane sul ring di Giovanni Floris e ogni volta sono botte da orbi. Stavolta a far infuriare Bocchino è il collegamento fatto da Di Battista tra ciò che sta accadendo in Medio Oriente, la guerra in Ucraina e la politica estera del nostro Paese. “Ho ascoltato il pistolotto di due minuti e mezzo di Alessandro Di Battista” esordisce l’ex deputato del centrodestra e “penso che Di Battista non conosca i valori di libertà e democrazia” perché “c'è stato un Paese che ha invaso un altro violando le norme internazionali” – la Russia che ha invaso l’Ucraina - e noi “dobbiamo stare con la vittima” ricorda. C'è stato “Hamas che ha colpito una democrazia - l'unica del Medio Oriente – e noi dobbiamo stare con la democrazia” dice Bocchino.

 

 

“Di Battista occhieggia ai terroristi” sottolinea il direttore e carte alla mano attacca su tutta la linea. “In un articolo, una perla di Di Battista, ‘Isis che fare?’, quando occhieggiava all’Isis, oggi occhieggia ad Hamas” – sottolinea “scriveva: ‘dovremmo smetterla di considerare il terrorista un soggetto disumano con il quale nemmeno intavolare una discussione’”. Bocchino è un fiume in piena: “Quindi per te è umano colui che ha decapitato un feto solo perché era ebreo” adesso si rivolge direttamente a lui. “Hai scritto: ‘il terrorismo purtroppo è la sola arma violenta rimasta a chi si ribella’; io penso che chi si ribella abbia la protesta democratica, tu pensi che chi si ribella debba diventare un terrorista. Questo è gravissimo in una democrazia”.

 

 

Di Battista vuole rispondere ma non fa in tempo: “Scrivi ‘se a bombardare il mio villaggio è un aereo l'unico modo che ho di difendermi è farmi esplodere in una metropolitana’ e quando parli di metropolitana - visto che lì non ci sono le metropolitane - intendi la metropolitana di Roma? Di Parigi? Di Madrid? Di Londra? Di New York?”. È furente Bocchino e non si placa, mentre Di Battista si mette sulla difensiva. “E’ una vergogna” sentenzia il direttore de Il Secolo d’Italia e ricorda l’ultimo capo d’accusa per Di Battista: “Scrivi ‘il terrorista non lo sconfiggi mandando più droni ma elevandolo ad interlocutore’; Tu vuoi elevare a interlocutori terroristi. I terroristi vanno presi casa per casa, arrestati, condannati e tenuti all'ergastolo in galera”.

 

Dai blog