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Fedez in lacrime da Fazio. L'appello a sorpresa a Meloni: "Farò la mia parte"

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Da Fabio Fazio è stata la serata di Fedez. Il rapper è intervenuto a Che tempo che fa domenica 29 ottobre partendo dallo scherzo che Fiorello gli ha fatto una falsa telefonata per la direzione musicale del Festival di Sanremo. "Mia nonna mi ha svegliato dicendomi che ero intervistato alla radio. Era la mia voce ma non ero io". "Giornalisti e commentatori danno di me una interpretazione che non corrisponde alla verità. Mia moglie mi consiglia di ignorare invece io non ce la faccio e rispondo", dice il rapper che poi affronta il tema della malattia e della salute mentale: "La malattia mi ha fatto capire l'importanza del tempo e di quanto ci vuole per curare una ferita. E anche l'importanza della salute mentale che non è circoscritta. La paura è tornata, non mi aspettavo di rischiare la vita una volta ancora. Allora ci pensi". Qualche lacrima, e ricroda: "Ho avuto una telefonata con Gianluca Vialli che non avevo mai visto di persona. Abbiamo parlato e lui mi ha fatto diventare un uomo migliore. Mi piacerebbe dire che la malattia mi ha fatto bene ma purtroppo no, ho avuto altri problemi di salute mentale. Ci sto lavorando. Il cancro al pancreas mi ha portato a cercare situazioni simili, leggevo di tutto e mi sono imbattuto in una intervista a Vialli che mi ha molto colpito. Amici comuni mi hanno messo in contatto con lui, che nonostante i suoi problemi perdeva tempo a consigliare e consolare me".

 

Poi l'appello "sommesso" al governo di Giorgia Meloni: "Ho capito quanto questa cosa sia un'emergenza. Due milioni di adolescenti soffrono di salute mentale, la seconda causa di mortalità per loro è il suicidio. I venti farmaci più venduti sono antidepressivi. Il governo passato ha stanziato per il bonus psicologo 25 milioni di euro che hanno coperto solo il 10% del fabbisogno. Ora si parla di tagliare questi soldi nella nuova Finanziaria. Chiedo sommessamente al governo che non venga fatto. Io farò la mia parte, voglio aprire un centro di aggregazione per giovani con questi problemi".

Il rapper e marito di Chiara Ferragni va poi all'attacco della stampa: "Chi fa informazione ha responsabilità rispetto allo stigma della malattia mentale. Mi davano del narcisista patologico, parola usata come sinonimo dispregiativo. E questo fa male. Mi accusavano di filmare tutta la mia vita, di essere un pornografo del dolore. In quel momento riprendermi era distrazione e testimonianza, in qualche modo se pur minimo, era d'aiuto". 

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