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L'Aria che Tira, “nessuna parola intollerabile”. Giannini si schiera col segretario Onu

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Ha fatto tanto discutere il discorso di Antonio Guterres, segretario generale dell’Onu, riguardo la situazione in Medio Oriente e lo scontro tra Hamas e Israele. A commentare tali parole, che hanno scatenato una reazione molto critica di Tel Aviv, ci pensa Massimo Giannini, editorialista di Repubblica, ospite della puntata del 26 ottobre de L’Aria che Tira, il talk show di La7 con David Parenzo alla conduzione: “Mi sono riletto il discorso in inglese di Guterres e non ho trovato cose intollerabili. Lui in fondo ha detto, previa una condanna inequivoca di quello che è successo il 7 ottobre, nettissima, ha detto che tuttavia queste cose non accadono nel vacuum e ha ricordato che c’è l’occupazione israeliana, un dato oggettivo anche questo. Bisogna cercare di capire come uscire da questa situazione e come si possono non ripetere gli errori del passato, che è quello che ha detto anche Joe Biden. L’Onu sarebbe la sede adeguata per la risoluzione di questi conflitti internazionali, purtroppo non lo è più”. 

 

 

“Anche da parte nostra, e intendo i media, leggiamo bene cosa ha detto Guterres e non lo carichiamo ulteriormente. Capisco - sottolinea Giannini - l’ambasciatore israeliano all’Onu, è la vittima, la parte lesa, però non possiamo non vedere al tempo stesso che in attesa che Israele produca la reazione che tutti si aspettano sono già morte 5mila persone a Gaza. E Israele si deve difendere. La premessa è che la prima vittima è stata Israele, la strategia di vittime per vittime ci porterà inevitabilmente alla guerra regionale e poi globale. Se riusciamo a fermarci un momento, con un po’ di responsabilità, penso che - la chiosa dell’ex direttore de La Stampa - sia meglio”.

 

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