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Studenti pro-Hamas, la lezione di Sallusti ai "cattivi maestri" di sinistra

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Il ministero dell’Istruzione ha disposto ufficialmente l’invio di ispettori nelle scuole nelle quali è stata esaltata la strage di civili israeliani commessa sabato 7 ottobre da parte di Hamas. Segnalazioni arrivate in particolare dalla Lombardia. Il ministro Giuseppe Valditara ha dato mandato alla direttrice dell’ufficio scolastico regionale di predisporre una dettagliata relazione alla questura. "Quant’è bello quando brucia Tel Aviv", sono le parole apparse in una storia su Instagram a firma degli studenti della Kurva Manzoni Antifa, gruppo che supporta la squadra di calcetto del liceo Manzoni di Milano. E proprio sulle manifestazioni pro-Palestina organizzate si è soffermato Alessandro Sallusti a Quarta Repubblica, il programma di politica e di attualità condotto da Nicola Porro. Il direttore de Il Giornale, oltre a dirsi al corrente di quanto accaduto, ha spiegato chi sono i veri responsabili del pensiero dei giovani che sfidano l'Occidente. 

 

 

"In un istituto di Milano degli studenti hanno fatto un manifesto secondo cui è bello vedere Tel Aviv che brucia", ha ripreso velocemente il discorso Sallusti. Poi ha continuato: "Il problema non sono quegli studenti, sono dove si sono abbeverati questi studenti, cioè in una cultura egemone di sinistra che ha fatto credere a più di una generazione che l'Occidente sia il male assoluto e che quindi tutto ciò che si contrappone all'Occidente è il bene assoluto". Il direttore de Il Giornale si è appellato ai diretti interessati, sottolineando il valore della libertà d'espressione e incitandoli a rendersene conto: "Io vorrei dire a questi ragazzi: invece di andare in piazza a sostenere Hamas, fate una gita scolastica a Teheran e parlate coi vostri colleghi studenti iraniani se per caso esprimono un loro parere o le loro idee. Vengono arrestati, le studentesse vengono arrestate se non mettono il velo". 

 

 

 

Alessandro Sallusti ha però scagionato i ragazzi che hanno manifestato a favore della Palestina e di una rivolta armata ritenuta "giusta": "Insomma, andate a parlare con chi ha perso la libertà e allora magari rispetterete un po' di più chi, in mezzo a mille problemi, difende innanzitutto la vostra libertà, la vostra libertà di esprimere idee pazzesche come quelle che sto sentendo in queste ore". Il giornalista è stato netto: "Io non me la prendo con i ragazzi, me la prendo con i cattivi maestri che gli hanno fatto credere che tutto questo è giusto e bello", ha concluso. 

 

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