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Matteo Messina Denaro in condizioni critiche: terapia del dolore e il caso sulla rianimazione

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Sono in netto peggioramento le condizioni di salute del boss della Mafia Matteo Messina Denaro, ricoverato all’ospedale San Salvatore di L’Aquila per essere sottoposto alle cure specifiche per un tumore al colon che lo affligge da anni. L’aggiornamento filtra dalla spessissima cortina di riservatezza eretta per tutelare la privacy del padrino di Cosa Nostra. Si sa che lo scorso 5 settembre è stato trasferito dal reparto di terapia intensiva, dove era stato ricoverato per gestire i postumi di un intervento chirurgico, al reparto per detenuti allestito all’interno del nosocomio. Ala dell’ospedale sotto strettissima sorveglianza da parte degli agenti della Polizia penitenziaria e delle forze dell’ordine in genere. 

 

 

A quanto scrive l’Agi, in questo momento gli sforzi di medici e infermieri sono tutti dedicati alla gestione del dolore, conseguenza della gravità della patologia che affligge l’ex superlatitante di Mazara del Vallo. Per questo viene sottoposto a cure specifiche con la somministrazione di farmaci che possano in qualche modo lenire la sofferenza e migliorare le condizioni generali dopo l’ intervento subito. Non ci sono né conferme né smentite, invece, rispetto a un’indiscrezione filtrata ieri circa una presunta volontà del padrino di non essere rianimato in caso di necessità. Si tratta di un argomento assai sensibile che viene, per questo, trattato con la massima cautela possibile, rimanendo nelle competenze esclusive di pochissime persone. 

 

 

Quello che invece si sa per certo è che gli avvocati del boss avevano predisposto una istanza per chiedere la scarcerazione definitiva e la detenzione in ospedale, atto che è stato al momento sospeso proprio a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute. L’avvocato Lorenza Guttadauro, nipote del boss, sarebbe in questi giorni a L’Aquila. Matteo Messina Denaro è stato sottoposto a un intervento chirurgico nel mese di agosto per gestire problemi di natura intestinale. A giugno era stato invece portato in ospedale per cure di natura urologica non strettamente collegate al tumore.

 

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