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Coffee Break, Antonio Tajani: "Il salario non si deve fissare per legge"

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In questi giorni si discute molto di salario minimo. Le posizioni tra le coalizioni sono molto distanti tra di loro. Nel corso della puntata di "Coffee Break" in onda il 28 luglio, nello studio di Andrea Pancani è stato ospite il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha espresso la sua posizione sul tema dell'adeguamento dei salari. Secondo Tajani non si deve pensare a un salario minimo ma a un salario ricco al quale si devono adeguare tutte le categorie tramite la contrattazione collettiva. "E' necessario aumentare i salari dei lavoratori attraverso la contrattazione collettiva - ha detto Tajani a Pancani - Chi non ce l'ha si dovrà adeguare. Ma il salario minimo non va fissato per legge perché in quel caso non spingerebbe a guadagnare di più. Poi bisogna pensare a detassare tredicesime, straordinari, lavoro domenicale e premi di produzione. In questo modo avremo il salario minimo e non il salario ricco".

 

 

 

 

Poi Tajani ha parlato anche di politica estera. L’idea di Putin «vi diamo il grano gratis se siete miei amici non è la soluzione giusta - ha detto Tajani - Noi stiamo spingendo affinché le iniziative della Turchia sul corridoio del grano possano avere successo - aggiunge - di questa situazione sono vittime soprattutto i Paesi africani». Quanto all’andamento del conflitto «la situazione è ancora molto complicata - dichiara - vogliamo un tavolo di trattative ma la pace non può essere la resa dell’Ucraina. L’esercito di Mosca deve tornare in Russia». E sulla via della Seta: «Stiamo valutando» e «decideremo il da farsi sulla Via della Seta, non ci ha portato grandi vantaggi dal punto di vista economico e commerciale. Con la Cina vogliamo avere rapporti positivi - ha detto Tajani - Ci interessa il mercato cinese. Vogliamo essere degli interlocutori - ha aggiunto - Vediamo quale sarà il modo migliore per intessere buone relazioni con la Cina». 

 

  

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