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Lega, Silvia Sardone minacciata per il no al velo islamico. Il silenzio della sinistra

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L'oggetto della discordia è il velo islamico. Da tempo definito come un accessorio simbolo della sottomissione delle donne piuttosto che della libertà delle stesse, l'uso dell'indumento è stato spesso al centro delle affermazioni della leghista Silvia Sardone. L'eurodeputata si è ripetutamente scagliata contro chi promuove il velo islamico come una scelta di chi lo indossa e proprio questa sua posizione ha scatenato un ciclone di minacce e di accuse pesantissime sui suoi canali social. A creare sconcerto, però, è un fattore tanto evidente quanto allarmante. La sinistra, che profetizza un mondo di uguaglianza e di diritti, non ha fatto altro che rimanere in silenzio.

 

 

Tra i primi a commentare vergognosamente la linea sposata da Silvia Sardone, è apparso Baby Gang, seguitissimo sul web e già noto agli organi di giustizia per aver minacciato in precedenza il leader della Lega Matteo Salvini. Sui profili social ufficiali dell'eurodeputata, però, a scatenare il caos con parole irrispettose sono stati molti utenti che hanno superato il confine del buonsenso. "Giuro che ti decapitiamo”, “Ti aspettiamo sotto casa tua”, “Molestiamo tuo figlio”, “Devi bruciare”, si legge in rete.

 

 

Sebbene la sinistra annunci programmi in difesa delle donne e dei loro diritti, sembra proprio che, dopo questo episodio, nessuno abbia speso una parola per Sardone. Il silenzio calato è assordante e sintomo di una forte ipocrisia. "Ovviamente non mi faccio intimorire da queste minacce, ci sono ormai abituata e negli anni ne ho denunciate tante agli organi competenti: da tempo ne ricevo per i miei interventi sull’islamizzazione dell’Europa, sulle moschee abusive, sul velo, sulle donne sottomesse per motivi religiosi”, ha chiarito in una nota la leghista. Poi l'eurodeputata ha voluto precisare: “Non sono comunque metodi che possono mettermi paura: continuerò a dire chiaramente che il velo islamico non è simbolo di libertà ma di sottomissione, che le moschee abusive vanno chiuse, che l’islamizzazione in Europa è un pericolo, che anche nelle nostre periferie si stanno creando ghetti che, in prospettiva, possono diventare simili ad alcune aree di Francia e Belgio".

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