Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Coffee Break, Lucaselli critica l'Ue: soldi per opere minori non aiutano l'Italia

Luca De Lellis
  • a
  • a
  • a

Svariate sono state le lamentele sui ritardi del Pnrr da parte dell’opposizione. L’operato del governo di Giorgia Meloni sul tema è stato più volte criticato e, in quest’ultimo periodo, ha preso piede soprattutto la polemica sulla costruzione di numerosi asili nido per offrire a 264.480 bambini da 0 a 6 anni un luogo in cui crescere e imparare, consentendo così ai genitori di lavorare. I posti hanno subito poi un taglio, riducendosi di oltre 30mila unità e ora a Bruxelles aspettano una risposta. Durante la puntata di Coffee Break in onda su La7 mercoledì 5 luglio, sulla questione è intervenuta Ylenja Lucaselli, deputata di Fratelli d’Italia. “Una delle cose che ci viene contestata sul Piano di Ripresa e Resilienza sono gli asili nido – esordisce l’ospite del conduttore Andrea Pancani che poi prosegue nella difesa dell’azione governativa - noi abbiamo portato sul tavolo europeo la necessità di ampliare e modernizzare i nostri asili nido già esistenti”. Qual è stata la risposta dell’Unione Europea? “Assolutamente no, voi dovete costruirne di nuovi”. Lucaselli tuona: “Ma le sembra una cosa logica? Se io ho dei soldi che servono per la realizzazione di grandi opere, parcellizzarli in opere minori non aiuterà a far ripartire l’Italia da nessun punto di vista”.

 

 

 

In collegamento con lo studio della trasmissione è presente anche l’eurodeputato del Partito Democratico Brando Benifei, che reagisce con stupore: “Ah, quindi sta dicendo che nel Paese non servono nuovi asili nido, questa è una notizia”. L’esponente di FdI replica in maniera piccata: “Ma come, voi che siete così attenti alla questione dell’inquinamento volete altro cemento, mi sembra un pochino contraddittorio”. Per concludere sul capitolo scontri europei, Lucaselli fa chiarezza su un altro tema clou d’attualità: il Mes. “E’ una questione di buon senso. Il Mes c’è dal 2012, quello di cui parliamo oggi è una ratifica di una modifica. Stiamo aspettando perché in Europa stiamo discutendo di Patto di Stabilità, di unione bancaria, avendo queste modifiche effetti diretti sulla gestione di eventuali crisi bancarie”. Poi l’ultima stoccata all’avversario politico: “Questo dibattito l’avete creato voi, perché in campo europeo non se ne parla nemmeno”.

Dai blog