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Flavio Briatore sbotta: "In che mondo vivete?", scintille a Cartabianca

Luca De Lellis
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Lo Stato dovrebbe occuparsi di combattere la povertà ma, al contempo, la ricchezza non va criminalizzata. Perché se un turista “prende una bottiglia di vino da 30.000 euro ne paga almeno 6.000 di Iva, per cui sono soldi che rimangono nelle casse del governo”. Parola di Flavio Briatore, che durante la trasmissione Cartabianca, andata in onda su Rai 3 martedì 27 giugno, ha avuto un diverbio con il giornalista di Repubblica Stefano Cappellini. “Quando parli di salari bassi per i lavoratori del settore turistico, io non so in che mondo vivete”, ha tuonato il proprietario del Billionaire. Che poi ha proseguito nella difesa della sua attività: “Guardate la fidelizzazione dei nostri dipendenti e guardate anche i salari che paghiamo”. Tradotto in cifre concrete, “un cameriere da noi meno di 2.200-2.500 euro non prende. Parlate sempre di quantità di denaro che non esistono sul mercato”. Ma Briatore ha ammesso anche che esistono “imprenditori che non vanno bene”.

 

Non si trova d’accordo l’altro ospite della conduttrice Bianca Berlinguer, Cappellini, che replica in maniera piccata: “Mi scusi ma questo non lo può dire. Lei evidentemente non sa quanto guadagna in media un cameriere o un barista. Detto questo sono felice di sapere che lei paga bene i suoi dipendenti, ma non è quello che succede nel resto del Paese”. Briatore sposta ancora l’attenzione sui suoi locali e sul suo modo di gestire la forza lavoro a disposizione: “Io so tutto, da quanto prende un lavapiatti, a quanto guadagna una donna che pulisce le toilette”. Il giornalista di Repubblica risponde: “Sa tutto, ma dei suoi posti non di quelli degli altri”.

 

In precedenza, si era verificato anche un altro scontro di opinioni tra la parlamentare europea della Lega Silvia Sardone e Cappellini sul tema della flat tax, una proposta che il governo ha in serbo da tempo. Ecco il commento di Briatore a riguardo: “E’ inutile fare tutti questi discorsi sulla flat tax. Il vero problema enorme dell’Italia è la burocrazia. La vera sfida che deve affrontare il governo di Giorgia Meloni è questa, perché ammazza gli imprenditori, che sono quelli che creano posti di lavoro”. 

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