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Claudia Gerini spiazza tutti. "Io femme fatale?": poi il racconto senza veli

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Da sempre regina della bellezza romana e ricordata spesso come formidabile compagna di Carlo Verdone sul set, Claudia Gerini non smette di sorprendere e si racconta, senza tanti veli, al Corriere della Sera. L'attrice, che conosce i suoi punti di forza, non si nasconde e spiega com'è essere piacenti anche dopo i cinquanta anni. A chi le domanda se sia single, Gerini risponde sinceramente e rilancia i benefici di non avere un compagno: "Sono in una fase di osservazione. Ho il binocolo. Sto vivendo una fase di grande libertà. Avevo bisogno, dopo tante convivenze, di avere una one-on-one con me stessa".

 

Una carriera che ha spiccato il volo da subito, dagli spot pubblicitari dei Baci Perugina al debutto da giovanissima al cinema, fino al grande trampolino di lancio di "Non è la Rai", l'iconico programma ideato da Gianni Boncompagni. Un successo a volte difficile da gestire. Claudia Gerini, oggi uno dei volti più affermati del cinema italiano, è schietta e commenta la deriva del politically correct: "Sui social puoi dire tutto, nascondendoti dietro l’anonimato. Il mondo è pieno di bulli, c’è tanta cattiveria, sono tutti arrabbiati, pronti a spararti se sbagli una parola. La civiltà è in evoluzione, è meglio avere questi problemi di ipocrisia di quello che avevamo prima. Intendo le mani addosso degli uomini, come forma di ricatto e di potere, in qualunque ambiente di lavoro. Prima era normale".

Un tema da affrontare in punta di piedi, questo, e infatti l'attrice lo fa da mamma, riportando una conversazione con la figlia Rosa: "Mia figlia rifletteva sul fatto che gli uomini non prendono più l’ascensore per paura di venire denunciati. Io dico: meglio che gli uomini abbiano paura piuttosto che mi infilino le mani dove vogliono. Ci sono debiti che i maschi, tra virgolette, devono pagare, colpe reiterate nei secoli. Gli uomini oggi vengono educati a un altro tipo di comportamento. Poi possono esserci conseguenze infernali. Penso alla clausola nelle produzioni cinematografiche americane secondo cui un regista o un produttore non può fissare negli occhi un’attrice per più di tot secondi". 

Sul tema molestie, molto dibattuto da tutte le generazioni, svela: "Ci sono stati tentativi ai quali mi sono sottratta, ho avuto attenzioni anche spinte. Avevo 17 anni, sono stata fortunata e ho potuto andarmene". Oggi padrona della sua immagine e delle sue capacità seduttive, Gerini dichiara: "Io mi considero una femme fatale, non è che lo faccio: ci sono nata! Non posso guardare con seduzione un uomo, non posso mettere una calza velata se ho ancora un bel fisico?". 

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