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Come uscire dalla crisi economica, Gardelli (Federmoda): "L'Italia può ripartire dal commercio"

Mario Benedetto
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La questione economica resta centrale nel dibattito su un’attualità che vede le imprese sempre più protagoniste. L’inflazione mostra segnali di una decrescita confortante, pur comportando tuttora spese importanti per i nuclei familiari su beni di prima necessità come quelli alimentari.

Il commercio rappresenta una rilevante risposta economica che, se messa in condizione di fornire il suo miglior valore aggiunto, può garantire quella spinta ai consumi e allo sviluppo su tutto il nostro territorio. A partire chiaramente da Roma Capitale, in cui valorizzare il commercio significa alimentare un processo che dalla crescita delle imprese arriva a interessare comparti strategici come quelli dell’ospitalità e del turismo, interessando settori di sicura attrattività che spaziano dall’agroalimentare alla moda. Con benefici che arrivano a riguardare anche il nodo cruciale della riqualificazione urbana. Ne ha parlato in un colloquio con Il Tempo l’imprenditore Diego Gardelli, consigliere di Federmoda.

Dottor Gardelli, come Roma e il sistema economico nel suo insieme possono ripartire dal commercio?
«Credo sia molto importante soddisfare le esigenze dei romani e dei moltissimi turisti che giungono a Roma. È fondamentale mostrarci all'altezza della nostra storia presentandosi nel miglior modo possibile. Dovremmo avere più a cuore le nostre strade pensando come fossero casa nostra, dobbiamo pensare di offrire il meglio di noi stessi. per quello che riguarda Federmoda vorremmo alzare il decoro delle strutture, delle strade, dei servizi pubblici ed anche delle nostre attività».

Confcommercio ha denunciato la mancanza di 280mila lavoratori nel turismo: quanto un dato di quecon 2.7 milioni di posti creati. É possibile una ulteriore valorizzazione?
«Dobbiamo pensare che il terziario è composto sia da grandi aziende che da imprese a conduzione familiare, con pochi addetti; non dobbiamo tralasciare nessuno nelle politiche da intraprendere, credo sia giusto premiare chi fornisce posti di lavoro, e chi cerca privatamente di avere un attività che fornisca reddito. Trovo fondamentale premiare i negozi di prossimità, che rendono più viva la città e garantiscono lavoro a molte banche e dello Stato per agevolare chi ha chiesto finanziamenti per Covid, perché il calo delle vendite non è stato solo del primo anno, ma ne hanno risentito anche il 2021 e 2022. E le attività di Federmoda avevano già programmato gli acquisti e non hanno potuto ridurli e negli hanno successivi non abbiamo beneficiato della cassa integrazione e degli sconti sugli affitti».

Quale il ruolo della rappresentanza in un sistema socioeconomico ancora lontano dall’essere «disintermediato»?
«La rappresentanza è fondamentale per fare gruppo e portare richieste che avvantaggerebbero tutto il comparto del terziario e dei servizi. Abbiamo validi rappresentanti in Federmoda con Massimo Bertoni, in Federalberghi con Giuseppe Roscioli, e nel Fipe con Sergio Paolantoni, persone valide che operano direttamente sul campo con notevoli esperienze e piena conoscenza dei problemi che dobbiamo affrontare tutti i giorni. Nelle nostre attività ogni giorno dobbiamo far fronte ed imprevisti che dobbiamo risolvere per il meglio, garantendo la massima soddisfazione al cliente. Spero che i nostri suggerimenti siano sempre più presi in considerazione dalle autorità, un miglioramento per ogni attività è un bene per tutti gli addetti della stessa e per gli utenti finali».

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