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Benedetta primavera, Usigrai contro Bruno Vespa e Loretta Goggi: cose indegne

Christian Campigli
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La psicopolizia moralizzatrice, quella formata da professorini dalla penna rossa, torna a colpire. E lo fa sul tema maggiormente caro agli intellettuali radical chic: il politicamente corretto. Al centro di una polemica che sta divampando in queste ore, una chiacchierata tra Bruno Vespa e Loretta Goggi, durante la puntata di venerdì scorso di "Benedetta Primavera", programma in onda su Rai 1. È intervenuta addirittura la Commissione Pari Opportunità dell'Usigrai che commenta con parole infuocate l'accaduto. “Spiace assistere, in prima serata, a semplificazioni non degne del servizio pubblico. Spiace vedere come due personalità che hanno segnato la storia della televisione di questo Paese siano proiettate più verso il passato che verso il presente e trovino difficile accogliere nuove sensibilità e richieste”. Ma non basta. “In pochi minuti Loretta Goggi e Bruno Vespa liquidano il politicamente corretto senza approfondirne le radici: le sensibilità di oggi sono evidentemente diverse da quelle di cinquant'anni fa, come quelle di cinquant'anni fa erano diverse da quelle dei decenni precedenti”. E ancora, si legge nella nota: “Ogni epoca è portatrice di nuovi valori e riflessioni che portano a interrogarsi su abitudini e usi adottati fino a quel momento: non si tratta di cancellare il passato ma di riflettere e cambiare, eventualmente, in considerazione delle nuove sensibilità emerse”.

 

 

 

Di tutt'altro avviso Pluralismo e Libertà, la componente Usigrai-Fnsi, che afferma: “Le pattuglie della polizia morale del politicamente corretto del sindacato Usigrai, invece che sostenere trasmissioni e personaggi Rai di qualità, pur di schierarsi in un dibattito proprio dell'ideologia illiberale della sinistra woke, si scagliano contro l'indiscusso caposaldo dell'informazione Rai, Bruno Vespa, e la popolare artista Loretta Goggi”. 

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