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"Schlein estremista?". Bernabè stronca la segretaria e gela Gruber

Giada Oricchio
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Elly Schlein prima donna alla guida del Partito Democratico è un avvento per la sinistra italiana e per gli osservatori politici che si interrogano su quale sia il suo tipo di leadership e su dove intenda collocarsi per recuperare consensi. E’ argomento di dibattito anche a “OttoeMezzo”, il talk di La7, venerdì 3 marzo. Lilli Gruber ha ricordato che oggi Schlein e Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna nonché sfidante sconfitto alle primarie PD, si sono incontrati e sono decisi ad andare avanti uniti nonostante le differenze (tradotto: si cercherà di evitare la scissione).

La conduttrice ha chiesto a Franco Bernabè: “Schlein è per il salario minimo, lo stop al precariato e la transizione ecologica. E’ troppo estremista?” e l’ex presidente di Acciaierie d’Italia con aria sorniona: “L’arte del governo consiste nel definire gli strumenti per arrivare a certi obiettivi. Tutti vogliono un mondo migliore però devono indicare le modalità. E’ facile dire certe cose quando si sta all’opposizione”. In poche parole, la segretaria finora è stata vaga. Bernabè non considera Elly Schlein “ideologica”, tuttavia deve capire e far capire quale fetta di elettorato si propone di conquistare: “Vuole pescare tra i voti del M5s riducendo l’area della sinistra o vuole espandersi allargandosi verso il centro?”.  

Al suo fianco, in studio, il direttore de “La Stampa”, Massimo Giannini, ha invitato a darle tempo: “Ha due caratteristiche che la rendono nuova: è donna e giovane, ma le manca competenza. Deve essere umile e dotarsi di un apparato che aumenti la sua preparazione – ha spiegato -. Deve fare un’operazione inclusiva e non chiudere il PD nella sinistra, sinistra. Però già se riconquista i voti persi a sinistra fa una grande operazione”.

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