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Cosa fa ora Rosy Bindi, la bomba sul Pd: "Non partecipo alle primarie"

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Giada Oricchio
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Rosy Bindi come Massimo Cacciari: no grazie alle primarie del Partito Democratico. Fra qualche settimana, i dem eleggeranno il nuovo segretario del partito dopo la disfatta elettorale guidata da Enrico Letta. La corsa a quattro (Stefano Bonaccini, Elly Schlein, Gianni Cuperlo e Paola De Micheli) appassiona poco gli elettori di sinistra e ancor meno ex alti dirigenti Pd come Rosy Bindi.

In collegamento con la trasmissione di LA7 “Tagadà”, lunedì 23 gennaio, l’ex ministra della Sanità, sollecitata sull’argomento dal conduttore Alessio Orsingher, ha osservato: “Faccio l’in bocca al lupo, vinca il migliore. Sono tutte persone degnissime a cui faccio gli auguri, specie a chi sarà eletto. Mi sta molto a cuore il destino del Pd perché senza non si ricostruisce la sinistra in Italia e non si fa opposizione a questo governo. Sono molto interessata al destino del partito”.

Tuttavia, la già presidente del Pd (dal 2009 al 2013) ha ribadito con fermezza che un conto è la forza politica, un conto è il prossimo segretario. In pratica la pensa come il filosofo Massimo Cacciari: “Non parteciperò perché non sono stata convinta da nessuno dei candidati. – ha detto con sorriso sornione Bindi -. Avrei voluto una capacità maggiore di evidenziare le loro differenze. I finti unanimismi non restituiscono una linea e un’identità alle forze politiche. Temo che anche questa volta andrà così”. E ha chiuso il suo intervento con una puntura più velenosa che sarcastica: “Tutti hanno detto che cacceranno la vecchia classe dirigente fermo restando che quella stessa classe dirigente sta tutta dietro ai candidati, quindi non so come faranno, una volta che hanno vinto, a far fuori i loro sostenitori…”. L'alba di un'ennesima occasione persa per il Pd.

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