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Pupi Avati, la confessione alla festa di Fratelli d'Italia: "Meloni mi commuove"

Giada Oricchio
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Fratelli d’Italia festeggia i 10 anni dalla sua fondazione in piazza del Popolo a Roma e Pupi Avati ammette di guardare con ammirazione a Giorgia Meloni, anzi “con commozione”. Il regista, intervistato dal quotidiano “Repubblica” durante uno dei dibattiti che animano le celebrazioni, ha detto: “So bene che quelli che dicono di non essere né di destra né di sinistra alla fine vengono etichettati come di destra, ma per me parlano i miei film. I primi furono sessanttottini, perché risentivano di quel clima, ma dopo sono sempre stato semplicemente me stesso”.

Il regista come altri artisti (una su tutte Cristina D’Avena coinvolta in una sterile polemica per aver deciso di esibirsi alla festa di FdI), smarca l’arte cinematografica dalle convinzioni politiche: “Se il cinema è di destra o sinistra? Io non ho mai avuto di queste schizzinosità. Ho iniziato questo lavoro circondato da maestri come Fellini, Antonioni, De Sica, e ora? I film costano tanti soldi, ma in gran parte non sono più cultura”. Di positivo c’è che il suo film “Dante” è ancora ottavo nella classifica Cinetel. Focalizzandosi sulla presidente del Consiglio, Pupi Avati le riconosce di essere “una donna di una grandissima forza e di altrettanta coerenza personale”.

Poi il tono si fa quasi paterno: “Non dovremmo essere tutti contenti che una donna ce l’abbia fatta ad arrivare a palazzo Chigi? Mi commuove pensare che una donna così minuta sia alle prese con simili responsabilità”.

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