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Non è l'Arena, Renzi azzanna il Pd: fanno opposizione sulla figlia di Meloni

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Matteo Renzi domenica 20 novembre è ospite di Massimo Giletti a Non è l'Arena e commenta le dinamiche all'interno del governo di Giorgia Meloni. Per il conduttore tra la premier e Matteo Salvini potrebbe esserci una sorta di "accordo sotterraneo", visto che Meloni appare molto "istituzionale, quasi draghiana" mentre il leghista "sembra che la superi tutte le volte". Il leader di Italia Viva premette che la premier "fa un mestiere difficile, e quando va all'estero rappresenta anche me e mi sento rappresentato" dalla presidente del Consiglio, tanto che quando è chiamata a fare gli interessi dell'Italia all'estero "bisogna fare il tifo per lei".

 

La postura "istituzionale" è un fattore positivo, sottolinea Renzi "perché adesso serve questo, non più fare le polemiche in piazza ma rappresentare la sesta potenza industriale del mondo". D'accordo, ma Salvini che ruolo gioca? "Io non so se quei due sono il gatto e la volpe, anche perché se così fosse rimarrebbe fuori Silvio Berlusconi" afferma l'ex premier che non lesina una battuta: "Gli rimarrebbe da fare Pinocchio o la fatina, conoscendo sceglierebbe la fatina...". Però questo è un tema complesso, ammette Renzi, e "bisogna vedere se reggono. Io dico che abbiamo un anno di tempo. Poi naturalmente io provo a buttarli giù, ma penso che attaccare Meloni sulla famiglia" sia un errore. 

 

Il riferimento è alle polemiche sul fatto che la premier ha portato con sé la figlia Ginevra al G20 di Bali, circostanza su cui vari commentatori di sinistra - su tutti l'ex direttore de L'Unità Furio Colombo - hanno espresso critiche feroci. "Quando hanno attaccato Meloni perché si è portata dietro la bambina, io che non ho portato i figli al G20, ho detto: ma la lasciate fare? Facciamo opposizione alla premier non alla mamma" argomenta l'ex premier. Della sua famiglia "decideranno lei il suo compagno". 

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