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Missile in Polonia, sospetto di Nona Mikhelidze: "Voragine troppo piccola"

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Il pericolo scampato di una escalation che avrebbe potuto portare alla guerra mondiale ha fatto tirare a tutti un sospiro di sollievo ma non tutto è ancora stato detto sul missile caduto in Polonia che ha provocato la morte di due persone. L'analista dell'Istituto affari internazionali Nona Mikhelidze ne parla nella puntata di giovedì 17 novembre di Coffee Break, su La7. "La versione ufficiale è che probabilmente è stato un missile russo lanciato sull'Ucraina e colpito dal sistema antiaereo" di Kiev e quindi caduto sul suolo polacco.

 

"Ma ci sono speculazioni a riguardo",  fa sapere l'analista che cita le foto del cratere creato dal missile diffuse dalla Polonia. Secondo alcune interpretazioni "la voragine è poco profonda per un missile abbattuto", sintetizza Mikhelidze che riporta le speculazioni conseguenti a questa ipotesi, ossia che la "Nato per non prendere la via dell'escalation sta convincendo Zelensky ad accettare questa versione".

 

Insomma, nulla sembra essere certo al 100 per cento. Al punto che l'analista, citando l'attacco all'aeroporto in Crimea di qualche settimana fa, afferma che l'Ucraina potrebbe essere già in possesso dei sistemi missilistici a lunga gittata GMLRS che possono colpire fino a 140-160 chilometri di distanza. "Prima si pensava che di fosse  un veto degli Usa sui missili a lungo raggio per evitare escalation, ora questo incidente (in Polonia, ndr) rafforza il sospetto che in realtà queste armi" siano nella disponibilità di Kiev. 

 

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