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Mezz'ora in più, il ministro Valditara e la polemica sul 9 novembre: qualcuno è imbarazzato

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Polemica sul 9 novembre, il ministro Giuseppe Valditara velenoso sulla caduta del muro di Berlino. "Il 9 novembre, anniversario della caduta del Muro di Berlino, era l'occasione per avviare un dibattito sull'importanza dei regimi liberali, contrapposti ai totalitarismi. Sembra quasi che qualcuno non voglia liberarsi di alcuni scheletri nell'armadio." Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, in occasione del Giorno della libertà istituito dal Parlamento, ha inviato una lettera agli studenti per riflettere sull’“evento simbolo del collasso del blocco sovietico, della fine della Guerra fredda e della riunificazione della Germania e dell’Europa”.

«Credo che un ministro abbia anche il dovere, oltre che il diritto, di far discutere su alcune date nella storia della Repubblica. Credo che la polemica sia un po' retro. Ci saranno anche altre date a breve, per la nostra storia italiana anche più significative, per esempio la Giornata in cui sono state proclamate le leggi razziali, credo sia importante discutere su quelle leggi infami. Discutere più in generale sul razzismo. Ma ci sono anche altre date come il 27 gennaio e il 25 aprile». Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito, a "Mezz’ora in più", su Rai 3, rispondendo alle polemiche sul 9 novembre "Giornata della libertà" ancora più significative Giornata della Libertà.

 

 

 

 

«Credo sia positivo invitare a riflettere su cosa abbia comportato il crollo del Muro di Berlino - ha sottolineato il ministro - Qualche commentatore ha detto ’è una data trascurabilè, banalmente non avremmo l’Europa che abbiamo oggi. Quella è una grande Giornata di libertà. Semmai mi stupisce che la Sinistra non colto questa grande occasione per avviare un dibattito sull’importanza della libertà contrapposta ad esperienze totalitarie del passato. Credo che questa polemica si una pò retro, come se qualcuno avesse degli scheletri nell’armadio di cui non voglia assolutamente liberarsi».

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