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Ucraina, Travaglio dalla parte di Berlusconi: “Massacri nel Donbass, rischi mortali dalla Nato”

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Marco Travaglio la pensa come Silvio Berlusconi. Sembra difficile crederlo ma è realmente così e basta leggere l’editoriale del direttore de Il Fatto Quotidiano sulla vicenda degli audio del Cavaliere sulla guerra in Ucraina per capirlo. Travaglio parte inizialmente dal rapporto tra il numero uno di Forza Italia e Vladimir Putin, non manifestando alcuno stupore per quanto emerso dal colloquio con i deputati azzurri: “È dal 2001 che B. è il compare preferito di Putin. E da allora non ha fatto altro che lodarlo come uomo di pace, farci bisbocce nelle sue ville e nelle di lui dacie e asservirci vieppiù al gas russo. Prima, durante e dopo l'assassinio Politkovskaja, l'invasione della Crimea, le mattanze in Cecenia, in Siria e in Ucraina.

 

 

“Il tutto - prosegue Travaglio - fra gli applausi della stampa di destra e nell'indifferenza di quella ‘indipendente’. Anche il Pd, che ora cade dal pero e si straccia le vesti, anche per - ed ecco l’endorsement del giornalista sul conflitto che coinvolge la Russia - le cose vere dette dal fuori di testa nel fuorionda sui rischi mortali che ci fa correre la Nato e sugli otto anni di massacri ucraini in Donbass, era molto distratto. Infatti con B. governò tre volte (Monti 2011, Letta 2014, Draghi 2021). Ad agosto, mentre cacciava Conte dal campo largo per lesa draghità e filoputinismo, Letta disse che invece ‘con Forza Italia abbiamo lavorato bene’”.

 

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