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Audio Berlusconi, sentenza di Mentana: “Ucraina? È quello che pensa davvero. Parla come i russi”

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“La verità sulle frasi di Berlusconi carpite dagli audio filtrati in questi giorni, per quanto possa sembrare disarmante, è che si tratta semplicemente di quel che il leader di Forza Italia pensa”. A parlare in questa maniera è Enrico Mentana, direttore del Tg La7, che ieri ha ricevuto la chiamata in diretta di Silvio Berlusconi subito dopo aver mandato in onda l’audio in cui il fondatore di Forza Italia si esprimeva sulla guerra in Ucraina e su Volodymyr Zelensky. Il giornalista spiega il proprio punto di vista in un lungo post su Facebook: “Smentite, contestualizzazioni, messe a punto, correzioni sono solo dettate dalle pressanti richieste di collaboratori e alleati, in vista della formazione del governo. Ma quel che Berlusconi ha raccontato ai deputati di Forza Italia, vincolandoli al più assoluto riserbo, su Vladimir Putin e Zelensky è parola per parola quello che aveva detto in tv, senza ovviamente vincoli di sorta, da Bruno Vespa tre giorni prima delle elezioni. Nella sostanza, che è ciò che conta, si tratta della narrazione sulla guerra di Ucraina più vicina alla versione russa che si possa ascoltare da un politico europeo, in totale contraddizione con le posizioni del governo ancora in carica e delle deliberazioni parlamentari a cui anche Forza Italia ha dato il suo sostegno”. 

 

 

“Poi - dice ancora Mentana - Berlusconi può rivendicare, atti alla mano, la sua 28ennale adesione ai principi euroatlantici e tutto il resto. Ma nessun altro leader occidentale si vanta di ricevere regali e dolcissimi lettere da Putin, e di ricambiare. E nessun altro leader si permette allusioni negative sul presidente di un paese aggredito, dopo averlo accusato di aver provocato la guerra ‘triplicando gli attacchi alle regioni del Donbass’. Coi riflessi condizionati della politica italiana si prova a ipotizzare quali siano i motivi tattici di queste uscite. Contro Giorgia Meloni, o per andare a un governo a maggioranza diversa, eccetera. Dovrebbe invece interessare di più il fatto in sé. Parlando per la prima volta agli eletti del suo partito, Berlusconi ha fatto un discorso, ‘impreziosito’ dal vincolo di riservatezza, che non avrebbe stonato in quella ormai nota trasmissione del primo canale della tv russa. Non solo, ha ripetuto tesi che aveva già espresso tre settimane prima, confermando che quella è la sua opinione radicata, altro che sbandamenti o travisamenti. E fino a prova del contrario quella è la linea di Forza Italia, ascoltati gli applausi e verificata l'assenza di dissensi”.

 

 

Ma Mentana non si ferma e continua, puntando il dito su tale linea di pensiero: “Anche perché quelle tesi, simpatizzanti per Putin, severe con Zelensky, preoccupate per un aiuto agli ucraini che ci porta grandi spese e in cambio un salasso energetico e economico, sono in sintonia con una corrente minoritaria ma ben presente nell'opinione pubblica italiana. In sprezzo a leggi e trattati, in omaggio alla legge del più forte, fedeli a un solo principio, quello del ‘cosa mi conviene’, e magari simulando già il battito di denti per un inverno freddissimo senza gas, nel bel mezzo dell'ottobre più caldo di tutti i tempi”.

 

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