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Controcorrente, la resa di Damiano sul Pd: "Statuto da buttare nel secchio"

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Cesare Damiano affonda il Pd. L'ex ministro del Lavoro dem, ospite della puntata di Controcorrente su Rete4 del 1 ottobre, fa un'analisi della sconfitta elettorale. Damiano spiega come nel Pd serva un'operazione radicale di restyling e che, secondo il suo parere, lo statuto del partito vada buttato nel cestino. Inoltre afferma che Letta sbaglia a riproporre le primarie, un meccanismo che andrebbe abolito per ridare voce agli iscritti e ai militanti. 

"Abbiamo perso le elezioni. Enrico Letta lo ha detto con chiarezza, a differenza del Movimento 5 stelle o della Lega che non lo ammettono" ha spiegato Damiano. "Mi permetto di dire, a titolo personale, che l'esperimento pd è fallito. L'idea di fondere le due culture che arrivano dalla fine dell'800 dalla a Rerum Novarum di Leone XIII e dalla fondazione del partito Socialista del 1892 non ha funzionato. E credo che la prima cosa sia proprio quella di partire da un punto: buttare nel cestino lo statuto del partito Democratico, perché è uno statuto che non contiene neanche la parola congresso ed è uno statuto che ha imbalsamato la situazione nel senso del timore che una parte potesse prevalere sull'altra. Io credo ci sia bisogno di qualcosa di diverso. E riproporre l'idea delle primarie non mi convince, io vorrei un partito che guarda agli iscritti e ai militanti ai quali riconsegnare il compito di prendere le decisioni dai territori fino al livello nazionale. Serve un'operazione radicale" conclude l'ex ministro. 

 

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