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Controcorrente, la ricetta di Cesare Damiano contro la crisi e l'inflazione: salario minimo e taglio delle tasse

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Le famiglie italiane sono in ginocchio e oltre 100mila aziende rischiano la chiusura. Per discutere della situazione economica nell’edizione del 10 luglio di Controcorrente, programma televisivo in onda su Rete4, è ospite Cesare Damiano, componente del Consiglio di Amministrazione dell’INAIL ed ex ministro del Lavoro nel governo guidato da Romano Prodi: “Il mio osservatorio sulla cassa integrazione dice una cosa molto semplice. Nel mese di maggio per la prima volta c’è stato un aumento del 20% quest’anno. Il rischio di chiusura delle aziende è sotto i nostri occhi. Siamo tarati su un’inflazione che pregavamo in ginocchio arrivasse almeno al 2%, adesso siamo all’8%, è evidente che questo in particolare colpisce chi è il più debole, quindi il pensionato e il lavoratore. Siamo un paese di bassi salari, negli ultimi 30 anni l’Italia è andata indietro di tre punti e la Germania sul potere d’acquisto è andata avanti di 30 punti. Dobbiamo intervenire per tutelare soprattutto salari e pensioni”.

 

 

“Io propongo - dice ancora Damiano - di adottare il salario minimo categoria per categoria e intervenire sulle categorie deboli, ad esempio le persone impiegate nel lavoro domestico. Il governo deve venire incontro alle famiglie che regolarizzano. Poi ci vuole la contrattazione e smetterla di avere contratti che durano sulla carta tre anni e si rinnovano dopo cinque. Quella è perdita di potere d’acquisto. Serve un paniere di beni che include benzina, petrolio e gas, che sono i maggiori elementi che alimentano l’inflazione ed oggi sono esclusi. Il punto chiave è però il cuneo fiscale”.

 

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