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Non è L'Arena, "uno come lei in Russia..." Giletti stronca Alessandro Orsini. E il professore avverte: "Se non parlassi..."

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“In Russia lei non potrebbe parlare”, “Non sono d’accordo. Parlo perché non sono un vigliacco”. Botta e risposta tra Alessandro Orsini e Massimo Giletti durante l’ultima puntata di Non è l’Arena, domenica 12 giugno. Il conduttore, reduce da un contestato viaggio in Russia per raccontare il conflitto in Ucraina dal punto di vista del Cremlino, ha ospitato il professore di sociologia del terrorismo internazionale, Alessandro Orsini, uno dei nove opinionisti “putiniani” secondo un articolo del Corriere della Sera, basato su un report secretato dei servizi segreti in cui però non si legge il nome dello studioso.

Giletti ha punzecchiato il professore: “In Russia, lei difficilmente potrebbe esprimersi come fa qui in Italia, è d’accordo?”, Orsini ha sospirato profondamente e contraddetto il conduttore: “In parte perché anche lì ci sono intellettuali che non vengono arrestati ma dissentono verso questa guerra. Vorrei far capire che io non faccio parte di alcuna rete collegata al Cremlino, semmai faccio parte di una comunità ideale di pacifisti, con cui peraltro non ho contatti diretti, presente in Russia come in Occidente”.

Orsini ha proseguito sostenendo che ritiene un suo preciso dovere morale spiegare cosa sta accadendo e aiutare le persone a comprendere che esistono soluzioni migliori di quelle prospettate dalla Casa bianca o dai governi europei o dalla Nato: “Sarei moralmente indegno se non parlassi, avendo la possibilità di farlo. Penso che non ci sia niente di più moralmente indegno di un intellettuale che posto nella condizione di esprimersi liberamente, non parli. Questo è profondamente grave”.

La risposta di Orsini si allontana dalla domanda originale di Giletti e si fa filosofica: “I miei colleghi russi potrebbero farmi notare: ‘dovresti vergognare enormemente perché sei in un Paese dove c’è la possibilità di criticare la Nato o il governo, perché sei così vigliacco da non farlo? Puoi e non lo fai? Allora sei veramente spregevole perché da professore universitario hai il dovere di aiutare le persone a esercitare il pensiero critico’”.

 

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