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Non è l'Arena, Alessandro Orsini nella lista dei putiniani: farò causa al Corriere della sera, ecco perché

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La "lista dei putiniani" continua a far discutere nonostante i chiarimenti del Copasir e la diffusione del report alla base dell'articolo del Corriere della sera dopo che i servizi segreti lo hanno desecretato. Se ne parla lunedì 13 giugno a Non è l'Arena, il programma condotto da Massimo Giletti su La7 con uno dei nomi citati nell'articolo, ossia il professore Alessandro Orsini che annuncia reazioni.  

 

"Il Corriere della sera ha fatto bene il proprio lavoro, come dice Tommaso Cerno (senatore, ospite della trasmissione, ndr)? No. Gli farò causa perché ha mostrificato un gruppo di persone sostenendo che ci sarebbe una rete segrete di persone collegate al Cremlino e io ci sono stato messo dentro con la mia foto, e il web si è scatenato", spiega il professore che annuncia azioni legali contro il quotidiano. Il conduttore contesta che un giornalista, se ha un documento scottante, deve pubblicarlo. Orsini argomenta che il giornale ha il diritto "sacrosanto" di pubblicare qualunque tipo di notizia ma il problema è come vengono presentate. I report come quello declassificato dai servizi "io li scrivo, fa parte del mio lavoro e insegno ai miei studenti a farlo", dice ancora Orsini,  e da quei documenti "non potrà mai emergere che sono un agente del Kgb o del Cremlino". 

 

In studio c'è anche Guido Crosetto, imprenditore ed ex sottosegretario: "Più che un report in cui non c'è scritto nulla sul banco degli imputati mettere l'interpretazione che ne è stata data...". 

L'esperto di geopolitica e terrorismo nel corso della puntata afferma che si sentirebbe "moralmente indegno se non parlassi, avendo la possibilità di farlo", ed è tornato a commentare gli scenari della guerra in Ucraina. "La Russia sostiene che quella è casa loro, come gli Usa sostengono che l'Italia o altri Paesi siano casa loro". Il problema di fondo sono i rapporti con la Nato. "Condanniamo l'invasione russa, ma un governo dovrebbe enunciare gli obiettivi che vuole raggiungere. Quelli" dell'esecutivo di Mario Draghi "non li conosco", afferma Orsini. "Si sta verificando per filo e per segno quello che avevo previsto il 24 febbraio - dice ancora il prof -  ovvero che Putin devasterà l'Ucraina, noi rimarremo a guardare, circonderà il Donbass, ucciderà tutti i soldati ucraini e si prenderà con la forza quello che potremmo concedergli con una trattativa". 

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