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In Onda, il prof Luciano Canfora e il dilemma armi: "L'incremento significa proseguire ad oltranza la guerra"

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"L'incremento di armi significa proseguire ad oltranza la guerra". Il prof. Luciano Canfora in collegamento con In Onda, sabato 30 aprile, evidenzia come le armi in Ucraina vengano già mandate da un bel po' di tempo. "L'imponente armamento da parte della Nato va avanti dal 2015" spiega lo storico interpellato dai conduttori di La7 David Parenzo e Concita De Gregorio. "Non si vuole prendere atto del fatto che stiamo scivolando lentamente in un conflitto - denuncia Canfora - Mi pare quindi che l'imperativo categorico dunque deve essere di fermarla quanto prima possibile la guerra". E ricorre a una citazione latina: "Dulce bellum inexpertis ossia la guerra è dolce per quelli che non l'hanno sperimentata".

"In questa fase è giusto o no continuare a dare le armi all'esercito ucraino per difendersi dall'aggressione di Putin?" domanda Parenzo "Mi pare che lei abbia già detto prima che l'incremento di armi significa proseguire ad oltranza la guerra" ribadisce lo storico. "E' inutile dire che si danno per interposta persona - dice il prof dando ragione all'esperto di geopolitica Caracciolo - Questa è una guerra per procura. Ne abbiamo viste altre nella storia - ricorda - come quando i cinesi arrivarono in massa nella guerra di Corea e salvarono Pyongyang, anche questo significava rischiare un enorme allargamento del conflitto. Ed è questo il problema dei problemi". Poi l'appello: "Devono fermarsi sia la Nato che Putin -  E' inutile continuare puntigliosamente a dire che è colpevole Tizio o Caio, da 66 giorni siamo in una guerra".

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