Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Non è L'Arena, " immagini di Bucha false". Il giornalista russo Bobrovsky sconcerta Giletti: in studio accuse e minacce

Giada Oricchio
  • a
  • a
  • a

Sconcerto e turbamento. Questi i sentimenti provati durante il faccia a faccia tra il giornalista russo Alexey Bobrovsky e il collega Vladislav Maistrouk durante "Non è l’Arena" su LA7, domenica 3 aprile. Massimo Giletti, che ha condotto la puntata dall’Ucraina, ha chiesto a Bobrovsky se in Russia era arrivata la notizia del massacro di Bucha e il giornalista, con una perenne smorfia divertita a fior di labbra, ha risposto: “Le truppe russe hanno lasciato Bucha quattro giorni fa, le cose viste nelle immagini non corrispondono alla realtà, si vede che sono corpi vivi, non irrigiditi. Dallo specchietto retrovisore di uno dei convogli si vede che una delle persone che sembrava morta, si alza. Su google è stato pubblicato un video dal direttore della difesa territoriale di Kiev che consente di sparare a chi ha una fascia azzurra sul braccio, il video poi è stato cancellato. Fa ridere l’immagine dove un carro armato è bruciato ma la Z bianca è rimasta intatta, qualsiasi persona vede che è un fake”.

Propaganda e negazionismo concentrati in poche parole. E infatti Giletti lo ha contraddetto: “Noi abbiamo trovato sparsi nei campi resti di vettovagliamento russo, divise russe, abbiamo visto con i nostri occhi e abbiamo ascoltato i racconti dei cittadini del villaggio, è difficile mettere in dubbio quello che abbiamo visto. Ho visto io i corpi degli ucraini estratti dalle macerie”. Meno diplomatico il giornalista Vladislav Maistrouk che ha replicato duro: “E’ disgustoso quello che ho sentito, non so se quando si parla di Shoa si chiamano i negazionisti, racconta un multiverso, un mondo parallelo come quello della Marvel”, poi Alexey Bobrovsky lo ha provocato ridacchiando e dicendo che i russi non negano la Shoa e Maistrouk è esploso in russo. Un avvertimento, o meglio la promessa che verrà l’ora della rivincita: “Per tutti i propagandisti, i mandanti degli orrori e dei crimini contro i cittadini ucraini: dovete avere paura fino all’ultimo giorno della vostra misera esistenza. Ridi fin che puoi, ridi, poi non riderai più, devi avere paura perché noi vi troveremo tutti. Come ha fatto Israele dopo l’attentato del ’72, vi troveremo tutti e vi puniremo. Capirete la lezione di Dostoevskij: delitto e castigo”.

Ma Bobrovsky gli ha riso in faccia: un gesto che ha lasciato nei telespettatori una sensazione di paura e smarrimento. Qualunque accordo si raggiungerà sulla fine della guerra, sarà velleitario: per decenni il fuoco della vendetta arderà sotto la cenere.

Dai blog