
Quell'Imam andava tradotto. Ma a casa sua

Oltre che darci lezioni di islamismo radicale, ruolo della donna, giudizi sul governo Meloni, l’Imam di Mestre ci dà lezioni anche di lingua italiana.
E spiega alla stampa che ha denunciato i suoi sermoni che saremmo noi a non avere capito cosa significano quelle parole radicali e violente perché «andava tradotto» meglio. Penso abbia ragione, in punta di grammatica. Andava proprio «tradotto». Tradotto al suo paese di origine, subito, e senza possibilità di ritorno.
L'Imam di Venezia e l'odio per Meloni. Ora Fratelli d'Italia porta il caso in Parlamento
Andava tradotto, in senso letterale, cioè trasportato con la forza, là dove il Corano è legge, lontano da qui dove invece non lo è e non lo può diventare. Il tono dell’Imam ci mostra da solo il problema. E cioè che la lenta e progressiva islamizzazione radicale delle comunità musulmane in Italia trasferisce a tali signori un ruolo che trascende la religione. É come se la nostra democrazia non avesse più gli anticorpi per preservarsi, è come se da fuori fosse ormai chiaro che il varco è aperto. E che l’integrazione ormai avviene al contrario: siamo noi che prendiamo le sembianze dell’altro e non viceversa.
Video su questo argomento
Cerno: l'odio dell'imam contro le donne e il silenzio di Boldrini & Co. | VIDEO
Dai blog

Lazio, la contestazione non sia un alibi per la squadra


Sarri e i giocatori per il miracolo Lazio


Lazio, operazione cessione ma niente svincolati
