
Roma Pride, Cerno: la sinistra degli haters contro i diritti

Mi mancavano i Pride dell’odio. Mi mancavano i movimenti per i diritti, quelli che negli anni 90 dicevano amore come parola d’ordine e oggi si professano haters. Immaginare che la sfilata di ragazze e ragazzi, donne e uomini che vogliono insegnarci un nuovo modello di comunità si presentino nel cuore di Roma, con in testa i politicanti di riferimento di una sinistra che ha trasformato i diritti in proprietà privata, esibendo foto a testa in giù in segno di morte ed esposizione al pubblico ludibrio di coloro che considerano criminali è la fine del Novecento. La fine di una battaglia che ha estinto i suoi valori e che si è trasformata in pura rivendicazione di una parte politica. Mescolata quindi a quel sentimento di aggressione che connota oggi il nostro dibattito.
Gli amici dell'ayatollah del terrore. L'editoriale di Cerno
Per l’Italia è una buona notizia. Significa che non abbiamo più bisogno che qualcuno finga di volere l’uguaglianza quando invece vuole solo la piazza politica della differenza. Resto convinto che un omosessuale che stia con l’Iran degli ayatollah sia idiota tanto e forse più di quanto lo siano gli eterosessuali che oggi per rivendicare una sinistra priva di idee manifestano al fianco di un regime terrorista. Sto lontanissimo da quella piazza così come anni fa invece vi partecipai. Quando la politica se ne stava ben alla larga. Quando i diritti degli italiani non erano diventati merce o tessera elettorale. Da liberale combatto al fianco delle democrazie. Contesto i loro leader senza metterli a testa in giù. Senza odiare nessuno. Tranne il terrorismo e la teocrazia che in suo nome mette alla fame e alla galera un popolo splendido come la civiltà persiana.
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