
Nel Paese di Cetto Laviolenza

Dare la colpa all’intelligenza artificiale di quello che è stupidità umana, è la prova che il dibattito politico ci ha avvelenati. La storia di un professorino, tale Addeo, un Cetto Laqualunque che diventa Cetto Laviolenza, che nell’onda violenta dei social, nel buio della sua stanza, si convince di essere un eroe della democrazia.
Odio contro Meloni, ChatGPT smentisce il prof: "Non ho scritto io quella roba"
Ci spiega perfino di avere un’idea politica che non intende cambiare, come se a qualcuno importasse qualcosa di quello che pensa e come se non avesse il diritto di esprimerlo andando a votare come tutti gli italiani che ancora lo fanno. E poi si scopre che questo pensiero politico altro non è che un’infilata di minacce di morte e auguri nefasti nemmeno a leader politici della sua parte avversa, centrodestra che governa l’Italia.
Post dell'odio, la carrellata degli orrori. Dopo Meloni e Piantedosi i figli di Salvini e Tajani
No, è talmente vigliacco che scaglia anatemi contro i figli della politica che odia, ragazzine e ragazzini che dovrebbero andare a scuola immaginando di trovarsi un individuo del genere dietro la cattedra a spiegargli il mondo che li aspetta. Beh, non lo auguro a nessuno. Figlio di leader politici o meno. Di destra o di sinistra che siano.
Dai blog

Lazio, l'abbonamento è un atto d'amore


I ricordi di Roy Paci: "L'estate con Fiorello nei villaggi turistici"


Lazio, pochi ritocchi e l'ok di Sarri alla rosa
