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Giustizia: Davigo, 'durante Mani pulite era come sotto i bombardamenti, niente vita privata'

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AdnKronos
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Palermo, 11 feb. (Adnkronos) - Nel periodo di Mani Pulite, in particolare tra il 1992 e il 1996, Pier Camillo Davigo, tra i pm dell'inchiesta milanese era "in un turbine che non consentiva nessun tipo di vita privata". "Era come essere sotto bombardamenti perché poi, a parte il carico di lavoro che comportavano quelle indagini, gran parte, gran parte del nostro tempo era finalizzato a parare le iniziative volte a metterci nei guai". A dirlo è lo stesso consigliere del Csm, in un verbale del 20 settembre 2012, che adesso la difesa di Mario Mori chiede di acquisire nel processo d'appello sulla trattativa tra Stato e mafia. "Nei primi 14 anni della mia vita professionale - dice Davigo ai pm Antonio Ingroia (che nel frattempo ha lasciato la magistratura), Lia Sava e Antonino Di Matteo, quest'ultimo adesso collega al Csm - non ho mai dovuto sporgere una querela, successivamente ne ho sporte un centinaio. Adesso non ne sporgo più se non qualcuna che comunque (incomprensibile ndr) adesso ne ho sporta qualcuna perché mi hanno detto che sono un agente della Cia e allora gli ho risposto... Perché poi sono curiose queste cose, si viene accusati di tutto e del contrario di tutto ma frequentemente ero sottoposto con i miei colleghi a procedimento penale a Brescia". ​ ​

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