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Volkswagen Golf Gti, l'ottava meraviglia

Monta un motore da 245 cavalli con cambio automatico Dsg

Giovanni Massini
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Correva l'anno 1976, quando irrompeva sul mercato una berlinetta compatta, motorizzata con un innovativo 1.6 benzina ad iniezione, che erogava la bellezza di 110 Cv, all'epoca numeri da vera sportiva. La Golf GTI ha letteralmente creato un piccolo segmento di mercato, dominandolo per molti anni ed ancora esercita il suo fascino. Avremmo dovuto vederla a Ginevra, l'ottava generazione di Golf GTI, avremmo voluto testarla su strada, ma per il momento, accontentiamoci di qualche anticipazione on line. La GTI viene presentata in contemporanea con la GTE, la ibrida, con la quale condivide la stessa cavalleria, ma con soluzioni tecniche ovviamente diverse. La GTE è una sportiva elettrificata, che monta un TSI 1.4 da 150 Cv, abbinato ad un elettrico da 115 Cv (245 in totale) e, visto che si tratta di una Plug-in, ha un'autonomia in solo elettrico (dichiarata) di circa 60 km. Per quanto performante, però, diciamocelo francamente, una ibrida, soprattutto per distribuzione di pesi, difficilmente tiene il passo con una sportiva pura, come la GTI. Questa numero “8”, sotto al cofano, sfoggia un 4 cilindri 2.0 litri turbo, ovviamente benzina, da 245 Cv, con coppia massima di 370 Nm, accoppiato al cambio automatico a doppia frizione e 7 rapporti DSG. Interessantissime le prestazioni: 250 km/ di velocità massima ed uno 0-100 da 6 secondi netti. L'assetto è a 4 ruote indipendenti, con un McPherson sull'anteriore e multilink posteriore e viene anche adottato un nuovo sistema di regolazione dinamica. Avveniristici gli interni, con strumentazione totalmente digitalizzata. I prezzi dovrebbero partire dai 35.000 euro. 

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