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Insignia, lo sport secondo Opel

La Sport Tourer automatica e a trazione integrale

Giovanni Massini
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La Opel, come altri marchi, aveva un brand per vetture altamente performanti, si chiamava «Opc», ma ormai sembrerebbe defunto ed al suo posto, sono nate le versioni «GSI», sigla battezzata dalla Corsa nel 1994 e che oggi effigia la nuova InsignIa. Ma vediamo con cosa abbiamo a che fare. Da subito sono disponibili le due carrozzerie: la berlina, 4,910 mm di lunghezza, con portellone posteriore apribile ed un grosso bagagliaio, che va dai 490 ai 1.450 litri (ai vertici della categoria) e la Sport Tourer (la wagon), lunga 4.998 mm, con un bagagliaio che va dai 560 ai 1.665 litri. C'é da dire, che un grossissimo lavoro è stato fatto sui sedili, certificati “AGR”, il che significa che sono il massimo in tema di compatibilità anatomica (non fanno venire il mal di schiena) e sono ispirati dall'anatomia del «Cobra» (avvolgenti nella parte alta), inoltre sono dotabili di ventilazione, riscaldamento e possibilità di settaggi vari. Rispetto alle vecchie OPC, a fronte di una diminuzione dei Cv totali, queste GSI hanno spuntato un tempo migliore sul giro in pista, per tante migliorie: intanto c'è l'assetto intelligente FlexRide (interagisce con incredibile immediatezza alle condizioni del terreno), uno sterzo preciso, un impianto frenante anteriore con pinze Brembo a 4 pistoncini e dischi da 345 mm e possibilità di settare svariate modalità di utilizzo, che interagiscono, con tutto il funzionamento dell'auto, cambio compreso, dalla più confortevole, alla più estrema, che stacca tutta l'elettronica. Vediamo le motorizzazioni, solo due: un benzina, di 2.0 litri, da 260 Cv, con 400 Nm di coppia massima ed un turbodiesel, sempre di 2.0 litri, una vecchia conoscenza, ma rielaborato in chiave di doppio turbocompressore (uno più piccolo interviene a basso regime, l'altro, più grosso, arriva dopo) da 210 Cv, ma con 480 Nm di coppia massima. Entrambe le motorizzazioni sono abbinate ad un automatico ad 8 rapporti ed alla trazione integrale. Anche se il benzina, gioco forza, è preponderante, assicuriamo che il turbodiesel, staccando tutto, diventa una bestiola difficile da domare, con consumi prossimi ai 20 km/litro. Ottimo l'impianto frenante, l'anteriore adotta pinze Brembo a 4 pistoncini e dischi da 345 mm. I fari sono di tipo Intellilux: a led, da 32 elementi, illuminano fino a 400 metri e sono in grado di mantenere una visualizzazione notturna ottimale, anche quando si arriva a ridosso di un'altra auto o se ne incrocia una, disattivando solo parte dei Led, che danno fastidio. Poi c'è il cofano in alluminio a prova di tamponamento, la frenata d'emergenza, che riconosce i pedoni e tanto altro. Una particolarità di quest'auto, è che può essere ordinata in qualsiasi tinta si voglia: basta portare un campione ed il gioco è fatto. I prezzi partono dai 43.550 euro della diesel berlina, cui aggiungere 1.000 euro per la wagon ed altri 1.300 euro, se si vuole la benzina.

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