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Vaccaro nei cuori dei laziali

34 anni dalla morte del generale che impedì la fusione

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Era nato nel 1892 in un paesetto in provina di Asti e quel giorno non sapeva di morire da idolo indiscusso per tutti i tifosi della Lazio. Oggi sono 34 anni che ci ha lasciato Giorgio Vaccaro, il generale fascista che nel 1927 impedì la fusione del club biancoceleste con Alba, Fortitudo e Roman per far nascere l'A.S. Roma. Vaccaro era amante degli sport in genere, da Consigliere Nazionale della Corporazione-Spettacolo e della Federazione Italiana Scherma, divenne il primo presidente della Federazione Italiana Rugby, segretario del CONI, presidente della Federcalcio e membro del CIO. Fu l'organizzatore delle vittorie mondiali italiane ai mondiali del 1934 e del 1938 e del trionfo Olimpico del 1936. I nipoti Giorgio e Alessandro Vaccaro hanno spiegato le ragioni di quella scelta: "La Lazio incarnava l'ideale di purezza sportiva e lealtà a cui uno sportivo come lui non poteva restare indifferente ed inoltre gli sembrò naturale porre la sua abilità da dirigente al servizio della società più antica della città". Senza di lui non ci sarebbero stati derby nella Capitale e solo una squadra a rappresentare la città. Grazie a lui la Lazio non perse la propria identità storica. Il 25 settembre 1983 portando con sé la carica di Presidente Generale della Polisportiva romana, ricevuta l'anno precedente. I laziali non smetteranno mai di ricordarlo e dirgli grazie.

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