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Cinquina Lazio, ora il Verona

Gli attaccanti rispondono a Giroud: doppietta di Immobile e Caicedo, sigillo di Adekanye

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Lazio sale sempre più in alto, asfalta anche la Spal e ora aspetta mercoledì sera il Verona per provare il sorpasso sull'Inter e mettere pressione alla Juve di Cristiano Ronaldo. Sembra un sogno ma è tutto vero, la banda Inzaghi gioca bene, vince e porta a sedici la serie di risultati positivi in campionato (13 successi e 3 pareggi). Segnano tutti gli attaccanti, doppiette per Immobile e Caicedo, sigillo di Adekanye tanto per allontanare il fantasma del mercato con la missione fallita di portare nella Capitale Olivier Giroud. L'Olimpico canta ironicamente «che ce frega de Giroud noi c'avemo Bobby-gol», a ricordare al presidente Lotito che un rinforzo avrebbe fatto comodo ma tant'è. Finisce 5-1 solo perché i biancocelesti non esagerano cercando di risparmiare energie preziose in vista del recupero di campionato tra sole 72 ore ma la prestazione è incoraggiante dopo un derby indecifrabile. E la classifica? Recita un confortante +10 su Atalanta e Roma, dirette concorrenti per un posto in Champions ed è chiaro che, se giovedì mattina, la Lazio si ritrovasse al secondo posto a soli due punti dalla vetta, l'asticella si potrebbe anche alzare. Ma serve battere il Verona per sognare in grande e giocarsi le ultime 16 partite con ambizioni da scudetto. La risposta della Lazio al mancato acquisto di Giroud è forte e chiara: un primo tempo di grande calcio da far stropicciare gli occhi ai quarantamila spettatori dell'Olimpico. Giropalla entusiasmante con verticalizzazioni al bacio dei due attaccanti Immobile e Caicedo che si spartiscono il bottino. Comincia Ciro, dopo solo tre minuti grazie a una sponda di Lulic, prosegue il panterone che fa ripartire l'azione al limite della sua area di rigore e poi fa secco l'ex Berisha (applaudito dalla Nord per il suo passato biancoceleste) ribadendo in porta un tiro di Lazzari finito sul palo. È passato solo un quarto d'ora e la Spal di Semplici si arrende a uno straordinario attaccante, Ciro Immobile, che al 31' si traveste da Bruno Giordano. Attacca lo spazio, supera Berisha e poi con pallonetto telecomandato deposita in rete la doppietta personale (sono 25 in campionato). Lo stadio esplode, un gol strepitoso e non è tutto perché Ciro permette a Caicedo di calare il poker con un sinistro all'incrocio dei pali: 4-0. Nella ripresa subito spazio al giovane Adekanye che trova la prima rete in serie A sull'assist al bacio dell'inesauribile Lazzari. Nel finale Missiroli realizza il classico gol della bandiera quando Inzaghi aveva dato spazio a Jony (poco dopo si rivede anche lo slovacco Vavro). Tutti a casa a pensare al Verona con l'arbitro Giua che evita alla Spal il calvario di un inutile recupero.

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