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Lazio, ora bisogna battere il Chievo

Dopo il successo contro l'Udinese serve il bis per tornare a sperare

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Ora il Chievo sabato pomeriggio per provare a guardare la classifica e scoprirla meno brutta di quanto si pensasse dopo la sconfitta di Milano. Il recupero contro l'Udinese regala tre punti pesanti che valgono il settimo posto. C'è una montagna da scalare ma perlomeno la Lazio non ha mollato dopo la folle notte di San Siro. Apre Caicedo, raddoppio su autorete di Sandro poi solo un sostanziale controllo con Strakosha che però deve parare un rigore a De Paul a inizio ripresa. Alla fine sono ventimila o poco più i laziali che si presentano all'Olimpico in un insolito orario pomeridiano. Arbitra Calvarese, quello che rifiutò i regali natalizi nello scorso campionato e l'atmosfera è molto calda, cori della Nord contro il Milan. La sfida di ritorno di Coppa Italia contro i rossoneri sarà molto complicata dal punto di vista dell'ordine pubblico per colpa di Bakayoko e Kessie e di quella maglia di Acerbi profanata dal gesto sconsiderato a fine partita dei due centrocampisti rossoneri. Inzaghi sceglie Luiz Felipe e si affida Parolo al posto dello squalificato Luis Alberto. In attacco Correa è ko, tocca a Caicedo aiutare Immobile. Tudor si chiude, solo Lasagna davanti con De Paul avanzato. Si parte e subito Lazio all' assalto anche se, dopo venti minuti, Badu di testa colpisce la parte alta della traversa. E sul rovesciamento di fronte Immobile rifornisce Caicedo che fa secco Musso. Passano solo 180 secondi e un angolo di Romulo spizzato da Milinkovic manda in crisi Sandro che infila la sua porta: 2-0. Immobile, invocato a gran voce, sbaglia ancora davanti al portiere ospite, poi Larsen salva sulla linea il tris di Parolo. La Lazio segnerebbe ancora prima del riposo con Acerbi ma Calvarese annulla al Var per un precedente tocco involontario ma decisivo di mano di Milinkovic. Si ricomincia con la scossa dell'Udinese: solito rigore ingenuo di uno sfinito Lulic su Lasagna: Strakosha ipnotizza De Paul. Meglio così perché con la Lazio non si può mai stare tranquilli. Parolo e Milinkovic falliscono il tris, Ciro gira a vuoto ma non trova il benedetto gol su azione che manca da Firenze (40 giorni fa). Adesso poche ore per ricaricarsi e subito il Chievo.

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