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Lazio beffata ma che distrazione

Buttata una vittoria dopo il lungo ritiro. Saponara regala il pari alla Sampdoria

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Come buttare due punti dalla finestra in un finale amaro. Finisce 2-2 con la Lazio capace di farsi pareggiare da Saponara al 99' dopo aver segnato al 95' il vantaggio con un rigore dato dalla Var (bravo Pairetto a vedere il gomito di Andersen) e trasformato da Immobile. Incredibile, quando sembrava fatta è la Samp a fare festa. Quarto pari consecutivo e tutti in castigo, altro che Champions. Dopo il lungo ritiro post pareggio anonimo contro il Chievo Inzaghi presenta la solita Lazio, stesso modulo, il 3-5-2, stessi interpreti con il ballottaggio in attacco vinto da Caicedo su Luis Alberto e Correa. Anche Giampolo si affida a tutti i migliori, compreso Quagliarella a differenza di quanto fatto un mese fa all'Olimpico contro la Roma. Si comincia e l'arbitro Massa annulla un gol di Immobile dopo pochi minuti, Patric non coglie l'attimo, ci riesce Quagliarella al 21' sfruttando un'ottima rifinitura di Murru. Sconforto e paura, la tensione comincia a farsi sentire, troppi errori tecnici soprattutto da parte dello stralunato Patric. C'è anche un po' di nervosismo che costa il giallo a Immobile. Ciro ci prova due volte Audero respinge tutto e, quando non ci arriva il portiere doriano, ecco il terzo palo nelle ultime quattro partite. Insomma, Lazio sotto ritmo ma anche molto sfortunata in un primo tempo che si chiude tra i fischi dei 27.000 spettatori dell'Olimpico. La ripresa comincia con la spinta dei tifosi e dopo pochi minuti i cambi di Inzaghi: dentro Correa e Cataldi per Caicedo e Badelj. Purtroppo le azioni migliori capitano sempre sui piedi di Patric che fa sempre la scelta sbagliata. Fino al pari strameritato di Acerbi su assist di Parolo. Poi la grande illusione segna Immobile su rigore, la distrazione fatale per il pari di Saponara. Una beffa perché non bastano 11 angoli a 3 e 21 tiri a quattro ma non si può sbagliare sull'ultimo pallone dopo aver lottato tanto. Ora c'è l'Eintracht Francoforte per chiudere al meglio un girone di Europa League dominato a sorpresa dai tedeschi e chiuso al secondo posto dai biancocelesti. Poi un lunedì fondamentale: si conoscerà l'avversario dei sedicesimi della coppa prima di tuffarsi per due mesi sul campionato a cominciare dalla trasferta di Bergamo proprio nel "monday night". Prima della lunga sosta invernale ancora due impegni all'Olimpico con Cagliari e Torino intervallati dalla trasferta di Santo Stefano a Bologna. Ma sarà difficile riprendersi da questa botta.

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