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Carabetta (M5s), basta parlare di Tav. Con la Lega o la quadra, o la storta

Quando nel 2014 iniziò L'Abitacolo, la web trasmissione che da allora conduco all'interno di una Smart, fra i primi a salirvi a bordo ci fu uno dei deputati più giovani dell'epoca: Luigi Di Maio, del M5s. Anche l'edizione 2019 con ospite a bordo della "Smart-tv" parte con uno dei più giovani parlamentar M5s,ritenuto un "Di Maio in provetta": Luca Carabetta, piemontese, classe 1991. Carabetta prima racconta la sua storia personale, e l'esperienza di giovanissimo fondatore di alcune start up, fra cui una informatica che lavora con un gruppo lombardo e un'altra a vocazione più sociale e pre-politica. In Parlamento da politico segue quella stessa vocazione, facendo il vicepresidente della commissione attività produttive: «Lì imparo tanto e ascolto la realtà, cercando di capire i bisogni degli imprenditori e di ciascuna associazione professionale», spiega Carabetta. Un po' frustrato perché di quel lavoro non riesce quasi mai a parlare: «Il 4 marzo scorso a Torino, la mia città, presentavamo il fondo nazionale innovazione, che parte con un miliardo di euro per andare a due e tre miliardi nel triennio proprio per dare una mano alle nuove imprese. Avevamo lì tutti gli operatori del settore ad ascoltare. Uscito sono stato attorniato dai giornalisti. Non mi hanno chiesto nulla di quello. Ma solo la consueta domanda sulla Tav...». Carabetta si stupisce, ma è anche vero che lui pur così azzimato, con look da bocconiano è un no-Tav... «Vero, arrivo dalla val di Susa. Lì ci sono tante anime. Ma non è solo ideologia o questione di numeri. Ad esempio mio nonno, che mi dice che cavolo, lui deve stare lì per 15 anni in mezzo ai cantieri, solo caos e la prospettiva di respirare chissà che cosa. Bisognerebbe vedere e capire sempre cosa vive la popolazione locale...». A proposito di Tav... «Ok, arriva la domanda... Rispondo semplice: da tempo ne discutiamo. E sono certo che arriveremo a una quadra...». Sicuro che sarà così lineare? «Allora diciamo che arriveremo a una storta...». Litigate così tanto come appare con i leader pure fra i giovani Lega-M5s? «In parlamento no. Si discute, ma poi insieme si lavora e si cerca di risolvere i problemi. Poi certo ci sono temi su cui siamo diversi e alternativi». Ci sarà ancora il M5s se andrà avanti fino alla fine questa legislatura? «Io credo che andremo avanti insieme fino al termine naturale. Perché non c'è una alternativa. E la gente vuole proprio qualcosa di diverso dalla politica tradizionale...». Attento, nel 2014 tutti dicevano che Matteo Renzi sarebbe durato 20 anni... «Non durò perché subito perse il contatto con la realtà. Anche grazie a quella esperienza staremo attenti...»

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