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"Non sono quella Silvia Romano!". Ma l'omonima si prende una valanga di insulti

Una ragazza scambiata per la volontaria rapita diventa bersaglio sui social

Alessandro Austini
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Una vaga somiglianza, lo stesso nome e cognome: la condanna perfetta. Una ragazza di nome Silvia Romano è stata costretta a chiarire su Facebook il caso di omonimia con la ragazza rapita e rilasciata dopo il pagamento del riscatto da parte del governo italiano. "Non sono quella Silvia Romano" scrive dopo essere stata bersagliata nei giorni scorsi di insulti dai soliti "leoni da tastiera" che si sono riversati in massa sul suo profilo Facebook pubblico. Oltre 4mila i commenti al post di chiarimento, tra scuse e ironia. "Però le somigli molto" le scrive Rita. Mentre Fabio si supera: "Non sei neanche Mark Caltagirone? Chiedo per un'amica".

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