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Così scienziati e tecnici hanno vietato le messe

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Il documento del Comitato Tecnico Scientifico: il 25 maggio nuova valutazione

Alessandro Austini
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Le messe vietate e le chiese tenute chiuse, con poche righe a giustificare la decisione del Governo. Secondo il Comitato Tecnico Scientifico «criticità ineliminabili» rendono impossibile la riapertura, già dal 4 maggio, delle funzioni religiose. Il comitato interpellato dal Governo ritiene che «la partecipazione dei fedeli alle funzioni religiose comporta, allo stato attuale alcune criticità ineliminabili che includono lo spostamento di un numero rilevante di persone e i contatti ravvicinati durante l'Eucarestia».  Lo si legge in un passaggio di due pagine del parere inviato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri da tecnici e scienziati sui vari aspetti legati alle riaperture. A partire dal 4 maggio e «per le successive tre settimane, non essendo ancora prevedibile l'impatto che avranno le riaperture parziali e il graduale allentamento delle misure attualmente in vigore sulle dinamiche epidemiche, il Cts reputa prematuro prevedere la partecipazione dei fedeli alle funzioni religiose». Le cose potrebbero cambiare tra un mese. Il parere potrà essere rivisto «a partire dal 25 maggio nella direzione di una previsione verso la partecipazione dei fedeli alle funzioni religiose, rispettando rigorosamente le misure di distanziamento sociale sulla base degli andamenti epidemiologici». 

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